Pietroso è nato dal sogno di Domenico Berni, detto Dolfo, che nel 1970 riesce a comprarsi un po’ di terra e un podere poco fuori le mura del paese, in una zona vocata alla vigna fin dal Medioevo detta “el Petroso”. Nomen Omen, e oggi è in effetti una delle aziende che produce fra i vini più convincenti della denominazione. Il nipote di Dolfo, Gianni Pignattai, ha preso poi le redini dell’azienda insieme alla moglie cecilia Brandini, sviluppandola e ampliandola. Pietroso può contare su 16 ettari di terreno, dei quali 1 è dedicato agli olivi e 6,5 alla coltivazione di Sangiovese. Le vigne sono scorporate in 4 versanti della collina ilcinese: sotto la cantina c’è vigna Pietroso, a nord c’è vigna Montosoli sull’omonimo colle, vigna Fornello a nord-est nella zona cosiddetta dei Canalicchi e infine vigna Colombaiolo a sud, sopra l’Abbazia di Sant’Antimo. le uve delle 4 vigne insieme formano sia il Rosso che il Brunello di Montalcino, sottostando ovviamente a vinificazioni diverse. Il Brunello fermenta sia in acciaio che in legno, matura prima in tonneaux e poi in botti di rovere e infine passa ad affinare 12 mesi in bottiglia. Ne esce una versione, per l’annata 2020 - carnosa e quasi salina, che profuma di liquirizia e cardamomo, ciliegia e susine rosse in confettura, con un cenno di vaniglia; in bocca sviluppa polpa fruttata ma svela anche un lato terroso che si trasforma in note fresche di chinotto sul finale.
(ns)
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