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VINO E STRATEGIE

Prosit Group cresce e punta a nuove acquisizioni nei territori top di Veneto, Piemonte e Toscana

Per il gruppo (partecipato dal “Made in Italy Fund” by Quadrivio & Pambianco) fatturato 2022 a 90 milioni di euro (con 59% di quota export)
MADE IN ITALY FUND, PROSIT, QUADRIVIO & PAMBIANCO, vino, Italia
Sergio Dagnino, alla guida di Prosit Group

Aggregare per crescere, non solo in dimensione, ma soprattutto nel posizionamento sui mercati, puntando sui territori di maggior successo del vino italiano. È la strada che, da qualche anno, e con sempre maggiore intensità, hanno intrapreso diversi fondi di investimento focalizzati sul made in Italy e sulla sue eccellenza n. 1, quando si parla di agroalimentare, come il vino. Come Prosit Group, gruppo vinicolo guidato da Sergio Dagnino e partecipato dal fondo “Made in Italy Fund” by Quadrivio & Pambianco, nato nel 2018, e che, nel 2022, ha raggiunto una quota di 90 milioni di euro di fatturato con 26,5 milioni di bottiglie prodotte, con cinque brand, ovvero Cantina di Montalcino (Toscana), Torrevento (Puglia), Nestore Bosco (Abruzzo), Tenuta di Collalbrigo (Veneto), e La Cacciatora di Casa Vinicola Caldirola.
Un numero di cantine e di marchi destinato a crescere, come spiegato, nei giorni scorsi, a WineNews, dallo stesso Sergio Dagnino: “il nostro percorso di acquisizione continuerà. Nel mirino del gruppo le ci sono le Regioni più rivolte all’export, quindi Veneto, nel territorio del Prosecco Docg, Piemonte, in quello di Barolo e Barbaresco, in Sicilia, “continente enoico” dall’appeal internazionale, ed in Toscana, dove abbiamo attenzionato i territori di Chianti Classico e di Bolgheri.
L’obiettivo è la creazione di un mosaico di tenute dove la qualità avrà sempre più importanza. In un periodo di grandi cambiamenti per il settore, vogliamo proporre un modello di business inedito per soddisfare una richiesta del mercato: un’offerta di vino-Paese con posizionamento premium”.
Una dichiarazione di intenti chiara e netta, per un gruppo che già oggi sviluppa il suo fatturato per il 59% sui mercati stranieri, Europa e Usa in testa.

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