Abbondano nel mondo del vino descrizioni fantasiose delle origini delle uve. Il Syrah, ad esempio, fu reputato un vitigno della città persiana di Shiraz, riportato alla collina di Hermitage da un crociato. Ma le analisi del DNA hanno dimostrato che si tratta di un incrocio di due varietà della Francia orientale. Altrettanto improbabile l’attribuzione del Nero di Troia ai troiani in fuga dopo la caduta della loro città. Peccato che il vitigno fosse largamente diffuso nella provincia di Foggia, dove si trova una città chiamata Troia. Corato, a nord di Bari, è sicuramente uno dei centri di coltivazione della varietà e negli ultimi 20 anni la Santa Lucia è indubbiamente diventata un’azienda leader della Puglia tutta. Status dovuto all’impegno di Roberto Perrone Capano, proprietario, che ha ereditato una certa esperienza: la famiglia, campana, arrivò qui come magistrati del Regno delle Due Sicilie nel 1628 e ci ha sempre creduto, anche nell’epoca in cui la maggiore parte della produzione di questa uva partiva in cisterna. Grazie anche all’alta professionalità del winemaker Paolo Caciorgna, i suoi vini hanno dimostrato che il vitigno è secondo forse solo all’Aglianico nella gerarchia delle varietà del Sud. Profondo di colore, ampia nei profumi di piccoli frutti neri, in primis la mora, balsamica e speziata, solida e sostanziale di struttura, la Riserva Le More onora l’uva e il produttore.
(Daniel Thomases)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024