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“VINITALY 2023”

Supertuscan, una degustazione dell’annata 2016 di griffe iconiche di irripetibile piacere

A firmarla, il “Comitato Historical Super Tuscans” che racchiude la storia di una tipologia, nata per evidenziare tutte le potenzialità del Sangiovese

Un “cortocircuito” di irripetibile piacere quello che la degustazione di “Historical Supertuscans” ha proposto, a “Vinitaly 2023”, incrociando 16 tra i vini più rappresentativi di questa tipologia, declinati nella strepitosa annata 2016: assaggi scelti con solo un’ideale linea di demarcazione tra i Sangiovese in purezza, “puri” e intriganti, e i Sangiovese con aggiunta di vitigni internazionali, scultorei e definiti. A firmarla, il “Comitato Historical Super Tuscans”, l’associazione fondata nel 2021 e che riunisce le cantine che hanno fatto nascere i Super Tuscans nel territorio del Chianti Classico, con Paolo Panerai (Domini di Castellare) alla presidenza e 16 soci fondatori (San Felice, Antinori, Montevertine, Castello di Monsanto, Castellare di Castellina, Isole e Olena, Badia a Coltibuono, Querciabella, Castello di Fonterutoli, Ambrogio & Giovanni Folonari, Riecine, Felsina, Castello di Volpaia, Castello di Ama, Castello di Albola e Brancaia) in rappresentanza di aziende vitivinicole che producono nel territorio del Chianti Classico, da prima del 1994, cioè prima dell’istituzione della Igt Toscana, vini di eccellenza e, in particolare, almeno un Super Tuscan riconosciuto come tale dal mercato e dalla critica.
“Quell’esperienza - ha sottolineato Paolo Panerai - ormai ultra-cinquantennale, nasceva, prima di tutto, per mostrare la qualità del vino toscano e solo dopo è diventata una fortunata formula commerciale”. La storia è nota: strettamente legata al territorio del Chianti Classico, è frutto di un’intuizione di Enzo Morganti, storico enologo del territorio, che per primo comprese la necessità di mirare all’alta qualità in un contesto enologico mutato e sempre più orientato all’eccellenza del prodotto. Questa idea si concretizzò nel 1968, con il lancio del primo Super Tuscan. Morganti, insieme ad altri vignaioli illuminati, capì che il rigido disciplinare di produzione della Doc Chianti Classico non consentiva di esprimere tutte le qualità e le sfumature di questo grande terroir. Così, rinunciando alle regole della denominazione allora in vigore, accettarono di declassare i propri vini a “Vino da Tavola”, il livello più basso della piramide qualitativa vinicola, anche se ottenuti con uve provenienti dai vigneti della “allora” Doc Chianti Classico. Solo durante la metà degli anni Ottanta, la stampa anglosassone coniò il termine Super Tuscan (ad usarlo per primo il giornalista inglese e Master of Wine Nicholas Belfrage), per definire una nuova categoria di grandi rossi di qualità, riconoscendone tutto il valore.
Vini che, dagli anni Sessanta del Novecento in poi, hanno, in qualche modo, segnato la riscossa del vino di Toscana e d’Italia, portando il Belpaese enoico ad una ribalta che non aveva mai conosciuto. Quei vini sono stati e sono (al netto di variazioni nella loro composizione varietale): Vigorello (1968, San Felice), Tignanello (1971, Antinori, con il grande enologo Giacomo Tachis, ndr), Le Pergole Torte (1977, Montevertine), Fabrizio Bianchi (1974, Castello di Monsanto), I Sodi di San Niccolò (1977, Castellare di Castellina), Cepparello (1980, Isole e Olena), Sangioveto (1980, Badia a Coltibuono), Camartina (1981, Querciabella), Concerto (1981, Castello di Fonterutoli), Cabreo (1982, A&G Folonari), La Gioia (1982, Riecine), Fontalloro (1983, Felsina), Balifico (1985, Castello di Volpaia), L’Apparita (1985, Castello di Ama), Acciaiolo (1988, Castello di Albola) e Brancaia il Blu (1988, Brancaia).

Sangiovese in purezza (o con aggiunta di vitigni locali) 2016
Montevertine, Pergole Torte: versione di incredibile chiarezza olfattiva con sviluppo gustativo contrastato e incalzante
Riecine, La Gioia: profumi rarefatti e fini anticipano una bocca vitale, rocciosa e senza tentennamenti
Isole e Olena, Cepparello: naso affascinate che anticipa una bocca polposa e di bella reattività
Castello di Monsanto, Sangioveto Grosso: elegante negli aromi quanto puntuale nel cesello gustativo di bella profondità
Castellare di Castellina, I Sodi di San Niccolò (Sangiovese e Malvasia Nera): austero negli aromi di sottobosco e fiori possiede gusto sapido e intenso
Badia a Coltibuono, Sangioveto
: fini e rarefatti i profumi di piccoli frutti rossi ad annunciare una bocca snella e agile
Felsina, Fontalloro
: potente nel suo bagaglio aromatico fruttato che trova piena corrispondenza in una bocca ricca e articolata

Sangiovese con aggiunta di vitigni internazionali (o da soli vitigni francesi) 2016
Castello di Fonterutoli, Concerto (Sangiovese, Cabernet Sauvignon): tratti aromatici erbacei di edera con tocchi speziati rinfrescanti ad alimentare un gusto pieno e morbido
Brancaia, Il Blue (Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon): ben profilato e raffinato il naso dai tocchi speziati e affumicati con la bocca a rispondere piena e succosa
Castello di Albola, Acciaiolo (Sangiovese, Cabernet Sauvignon): piacevolmente fragrante nei profumi di sottobosco e fiori, possiede bocca vivace e ben profilata
Antinori, Tignanello (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc): profumi intensi di frutti rossi appena maturi con tocchi speziati. Bocca definita, potente e ampia
Castello di Ama, L’Apparita (Merlot in purezza): piccoli frutti rossi, grafite e erbe aromatiche sono i profumi di un Merlot in purezza dalla bocca fine e sinuosa
Querciabella, Camartina (Cabernet Sauvignon, Sangiovese): intenso nei profumi fruttati e speziati ha palato possente e ampio
San Felice, Vigorello (Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot): confettura di piccoli frutti rossi e spezie definiscono un naso intenso che accompagna un sorso altrettanto deciso
Castello di Volpaia, Balifico (Sangiovese, Cabernet Sauvignon): profumi netti di ribes e mirtilli con tocchi speziati. Bocca, ben definita, fragrante e continua
Tenute Folonari, Cabreo (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot): profumi intensi ed avvolgenti accompagnano una progressione gustativa altrettanto ampia e persistente

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