Terre di Cerealto, nata nel 2015, è la prima cantina in Veneto a credere in modo totale ai vitigni Piwi (acronimo del termine tedesco “Pilzwiderstandfähig” che significa resistente ai funghi: questi vitigni infatti sono proprio questo: incroci ottenuti tramite impollinazione tra vitis vinifera e vite americana, che si sono rivelati capaci di opporsi fisiologicamente alle malattie fungine più comuni in viticoltura, come oidio e peronospora), piantandone le varietà a bacca bianca Sauvignier Gris, Bronner e Johanniter, quest’ultimi due a costituire l’unico vino, per adesso, in portafoglio. A condurre questa realtà produttiva di poco più di 2,5 ettari vitati - situati sull’altopiano di Cerealto (nella Valle dell'Agno), ai piedi delle piccole Dolomiti: siamo a 700 metri di altezza sul livello del mare - ci sono Silvestro Cracco e Massimo Reniero, supportati dell'enologo Nicola Biasi. Il Cerealto 2017 (la prima annata prodotta di questo vino) coniuga l'aromaticità del Bronner (che ritroviamo al naso) e il carattere spiccato dello Johanniter (che domina la progressione gustativa). Affinato per 7 mesi sulle fecce fini in barrique e un mese in bottiglia, questo bianco esprime profumi intensi di mela, pera e mandarino, con qualche accento burroso e speziato. In bocca, il vino è estremamente fragrante, con una freschezza acida prorompente che ne guida l’intero sorso fino ad un finale ancora sul frutto e le spezie.
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