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VINO E SALUTE

Una nuova “provocazione” di “health warning” nell’etichetta di un vino italiano

Il produttore piemontese Gianluca Morino (Cascina Garitina): “anticipare i tempi con una corretta e scientifica educazione dei clienti”

In principio, è stata l’azienda veneta Bottega, che, prima in Italia, ha deciso di apporre sulle proprie bottiglie la dicitura “Vi suggeriamo un consumo massimo giornaliero di due calici”, scritta all’interno di un cuore, nell’acceso dibattito sugli “health warning” nelle etichette del vino, che ha tenuto banco anche a “Vinitaly 2023”, che si è chiuso ieri a Verona, dove “Bere alcol provoca malattie al fegato. Esiste un collegamento diretto tra alcol e tumori” è la scritta apparsa su un’etichetta di vino piemontese, in un momento in cui il mondo del vino italiano discute sulla proposta dell’Irlanda di scrivere nelle etichette degli alcolici indicazioni sanitarie sui possibili danni che provocherebbe l’alcol.
La “provocazione” parte dal produttore astigiano Gianluca Morino di Cascina Garitina: “vino non è solo sostenibilità, biologico e impatto zero ma anche educazione al vino. Dobbiamo educare i giovani affinché diventino consumatori attenti e consapevoli e di conseguenza più ricettivi nel nostro lavoro di valorizzazione del vino, della sua filiera, dei suoi territori, dei suoi artigiani e delle sue unicità. Educare vuol anche dire affrontare le tematiche importanti e non continuare a mettere la testa sotto la sabbia. Il problema alcol e vino prima o poi ci sarà sottoposto e perché non anticipare i tempi con una corretta e scientifica educazione dei nostri clienti?”.
Morino racconta da dove nasce l’idea: “sono volutamente partito dall’etichetta del Niades, un mosto parzialmente rifermentato, ex Brachetto d’Acqui, perché per me rappresenta il bere giovane, fuori dagli schemi, come aperitivo o a bordo piscina, insomma un vero pop wine, un low alcol ma pur sempre un alcolico: quindi voglio avvertire cosa può produrre il consumo di alcol. Voglio muovermi verso i miei clienti con lo stesso metodo utilizzato a suo tempo con le mie figlie, educare, renderli consapevoli e poi starà a loro decidere in autonomia. Per la scienza non esiste differenza tra il consumo moderato o consapevole del vino e il suo abuso”.
L’iniziativa vuole rilanciare l’appello fatto in rete da Michele Antonio Fino, professore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che metteva in guardia sull’asserzione “la Ue vuole mettere sulle nostre etichette che l’alcol nuoce gravemente alla salute”. “È una notizia falsa - spiega Morino - ogni Stato europeo è sovrano in tema di sanità pubblica, l’Irlanda ha chiesto alla Commissione Europea di poter apporre una dicitura su tutti gli alcolici venduti sul proprio territorio al fine di contrastare alcuni problemi di alcolismo soprattutto tra i giovani. La Commissione, appreso che la dicitura non ledeva alcuna legge o norma in vigore nella Ue, ne ha concesso l’uso”. A chi lo accusa che sia un’operazione solo per far parlare, risponde: “metterò questa scritta in italiano e in inglese su tutte le mie etichette di vino”.

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