Mercato, tendenze, export, politica e tanto altro: Vinitaly 2014 va in archivio con un grande bagaglio di argomenti sviscerati, e si conferma fenomeno di successo, con un aumento degli operatori del 6% per un totale di 155.000 presenze in quattro giorni di evento. Importante la crescita in termini numerici e qualitativi dei buyer esteri, saliti a 56.000 sui circa 53.000 del 2013, raggiungendo un’incidenza del 36% sul totale, e che sono arrivati Usa, Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Svizzera, Romania, Bulgaria, Polonia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Ucraina, Russia, Paesi Baltici, Kurdistan, Paesi Scandinavi, Ungheria, Portogallo, Repubblica Ceca, India, Canada, Corea, Giappone, Cina, Sud Africa, Israele, Camerun, Paesi area Mediterranea, Centro e Sud America e Australia. Un Vinitaly, che è piaciuto ad espositori e buyer. Per Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi, cantina leader del territorio del Brunello di Montalcino, “è stata un’ottima fiera, sia per il mercato nazionale, con una presenza di operatori sempre più qualificati, sia per l’estero, con buyer dagli Stati Uniti e da tutti quei mercati che guardano con interesse al vino italiano. Estremamente positivo l’entusiasmo che si è respirato a questo Vinitaly”.
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