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MERCATI

Vino ed export, è partito con un incoraggiante +7,9% il 2019 dell’Italia nei mercati del mondo

A dirlo i dati Istat su gennaio. Nessun trionfalismo, ma un segnale positivo per le cantine italiane. In Uk balzo del 24%
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Vino ed export, è partito con un incoraggiante +7,9% il 2019 dell’Italia

Una rondine non fa primavera, ma se chi ben comincia è a metà dell’opera ed il buongiorno si vede dal mattino, per rimanere in tema di proverbi, il vino italiano può guardare con fiducia al 2019 nei mercati del mondo. Perchè nel primo mese dell’anno, le esportazioni del Belpaese enoico hanno superato i 438 milioni di euro (di cui 287 di vini fermi e 151 di spumanti, rispetto ai 406 dello stesso periodo 2018 (271 di vini fermi e 135 di spumanti). Con una crescita del 7,9%, secondo i dati più aggiornati in materia dell’Istat, analizzati da WineNews. Un dato che va preso per quello che è, visto che è relativa ad un solo mese (e che vede crescere sia i vini fermi, +5,9%, che gli spumanti, +19,1% ndr), ma che comunque è un segnale positivo ed incoraggiante per i produttori italiani, che devono fare i conti con la minaccia di una guerra dei dazi tra Usa e Ue che, raccontano cronache e documenti ufficiali, potrebbe coinvolgere anche il vino, fino ad oggi “salvo” dalle schermaglie fiscali tra l’America e l’Europa, una Brexit impossibile, ancora, da decifrare, accordi di libero scambio come il Ceta con il Canada e il Jefta con il Giappone che ancora devono mostrare i loro reali effetti, ed un Oriente, Cina in testa, che resta una grande promessa, ancora difficile da cogliere. Un dato che è frutto di una crescita generalizzata in molti dei mercati più importanti per il vino italiano, con l’aumento più sensibile, in termini assoluti, registrato dal Regno Unito. E così, guardando i dati aggregati, in valore le esportazioni di vino italiano sono cresciute in Usa, da 103 a 109 milioni di euro (+5,9%), in Germania, da 72 a 74,8 milioni di euro (+3,9%), ed in Uk, con un balzo di 10 milioni di euro netti, dai 41 di gennaio 2019 ai 51 del 2019 (+24,4%). Un aumento, a detta di molti, legato al fatto che wine merchant e distributori starebbero facendo scorte per ammortizzare un eventuale “no deal” sul fronte Brexit. Ma si cresce anche in Svizzera (da 26 a 29 milioni di euro), in Francia (da 11,9 a 13, +9,2%) e, guardando a mercati più piccoli, per ora, ma di grande interesse per l’Italia del vino, sono in positivo anche Russia (da 6 a 8 milioni di euro, +33%), Giappone (da 9,6 a 10,6, +10,4%), e si muove, leggermente, anche la Cina (da 8,4 a 9,2 milioni di euro, +9,5%). Tra i mercati più importanti, l’unico a segnare un saldo negativo è il Canada, che aveva importato 26,5 milioni di euro a gennaio 2018, contro i 23,7 del 2019.

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