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VINO, FRENO CULTURALE ALL’ABUSO DI ALCOL. A WINENEWS MASSIMO MONTANARI, TRA I MASSIMI ESPERTI DI STORIA DELL’ALIMENTAZIONE: “NELLA CULTURA MEDITERRANEA C’ERA RAPPORTO DI SOBRIETÀ E INTIMITÀ CON LA BEVANDA CHE PREVEDEVA L’ECCEZIONE, CHE VA RECUPERATO”

Italia
Massimo Montanari

“Il vino nell’antica cultura mediterranea era elemento di euforia, talvolta anche di ubriachezza, ma in qualche modo “controllata”. C’era un rapporto di sobrietà, e di intimità con la bevanda, che prevedeva in qualche modo l’eccezione, che va recuperato”. Ecco la riflessione regalata a WineNews dal professor Massimo Montanari, uno dei massimi esperti di storia dell’alimentazione, in pieno Vinitaly, mentre tutti erano concentrati, giustamente, sulle prospettive future e sul business del vino. Nella presentazione del progetto “Mediterranean Wines”, by Enoteca Regionale Emilia Romagna, Consorzio dei produttori di vino greci e Camera della vite e del vino della Regione di Plovdiv, in Bulgaria, Montanari ha spiegato: “c’è l’idea che la civiltà si costruisce sulla capacità dell’uomo di fabbricare il suo pane, il suo vino, utilizzando degli elementi naturali che vengono rielaborati intellettualmente, culturalmente, e questo dominio sulla natura è anche un dominio degli istinti, con delle regole. E tra queste regole può esserci anche il momento dell’euforia, dell’eccesso, ma è un eccesso sempre controllato, non fine a se stesso, è un momento che segna l’eccezione rispetto alla norma”. Un messaggio forte e chiaro, e che dovrebbe capire bene chi legifera in tema di lotta all’abuso di alcol, che esiste e va contrastato, ma che trova più criticità non nei Paesi mediterranei, ma in quelli dove il vino si è affermato solo in epoche più recenti. “Il vino è stato per molti secoli un prodotto senza concorrenti, e assumeva in sé per gli uomini i valori di convivialità, ma anche valori legati all’igiene e alla salute, era una bevanda su cui si concentravano le attenzioni non solo alimentari, ma anche salutari, igieniche e sociali. È anche per questo che il vino ha potuto sviluppare una sua personalità molto intima rispetto alla società umana. Un rapporto che probabilmente solo la cultura mediterranea ha saputo storicamente sviluppare e che rimane ancora oggi un messaggio importante. L’ubriachezza non è un elemento di condivisione, è un elemento di isolamento dal corpo sociale, e quindi non funziona in questo modello, in questa cultura, con tanti millenni alle spalle, ma che rimane ancora valida”.

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