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Dopo la Gallo Glass, l’arsenico mette nei pasticci 28 aziende della California, accusate da quattro persone di commercializzare, consapevolmente, vino pericoloso. Ma per le analisi del Liquor Control Board non c’è alcun pericolo

Qualche giorno fa, raccontavamo di come, negli Stati Uniti, il Department of Toxic Substances Control della California avesse deciso di portare in tribunale la Gallo Glass, accusata di aver utilizzato sostanze come piombo, arsenico, cadmio e selenio per produrre bottiglie tra il 2009 ed il 2014. Oggi, lo scandalo, se così si può definire, dell’arsenico nelle bottiglie di vino, si allarga a ben 28 aziende della California, accusate da quattro persone di commercializzare, consapevolmente, vini con tracce di arsenico inorganico per valori 5 volte superiori ai limiti consentiti.
Dura la risposta dell’associazione dei vignaioli Usa, il The Wine Institute (www.wineinstitute.org), che, al “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), ha definito la mossa dei quattro accusatori “una campagna pubblicitari irresponsabile, pensata per spaventare i consumatori e far pensare loro che il vino non sia un prodotto sicuro da consumare, il che è palesemente falso”.
La denuncia riguarda vini bianchi di basso prezzo, prodotti da uve di Pinot Grigio, Moscato e Sauvignon Blanc, e gli accusatori, secondo il network Usa Cbs, sarebbero alla ricerca di un non meglio specificato risarcimento danni.
“Queste cantine - spiega l’avvocato dell’accusa, Brian Kabateck - sono note da tempo per i gravi rischi per la salute dei consumatori che portano i loro prodotti. Eppure, invece di ridurre l’esposizione a livelli accettabili, gli imputati si sono incautamente impegnati nella pratica di vendere vino contaminato dall’arsenico ai consumatori della California”. A smontare l’accusa, sono gli stessi produttori, non solo di quelli coinvolti direttamente, che sottolineano come i limiti imposti dalla legge della California siano quattro volte più bassi di quelli ammessi in Europa, e comunque, assicura Stephen Cater, direttore per la garanzia della qualità del Liquor Control Board dell’Ontario, “tutti i 1.543 vini californiani che abbiamo analizzato hanno passato i nostri test, e sono quindi assolutamente sicuri, anche perché i livelli di arsenico riscontrati sono ben al di sotto della soglia prevista della legge dell’Ontario”.

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