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"FIERA DEI PARTICOLARI" AL CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO: SI PUNTA SUL VINO E SULLA CUCINA. IL PATRON E' LUIGI VERONELLI

Riscatto dei piccoli vignaioli contro la “grande industria” del settore, tutela del consumatore anche con livelli di prezzo abbordabili, nascita di un albo dei produttori e di una nuova distribuzione che faccia riscoprire “dal basso” un piacere che non è ancora per tutti. C’é tutto questo e qualcosa di più nella “Fiera dei particolari”, mutuata da simili e consolidate esperienze francesi, organizzata da Luigi Veronelli, dallo scrittore Pino Tripodi e da www.criticalwine.org in programma nel Centro sociale Leoncavallo di Milano, dal 5 al 7 dicembre.
Ma cosa ci fa un critico affermato, il primo che ha creduto anche nella valenza culturale del vino in un Paese che da questo punto di vista era assai arretrato come l'Italia, in un centro sociale simbolo della contestazione? “Io sono da sempre un editore anarchico e disubbidiente - risponde Veronelli - La grande industria ci dice che il vino è un prodotto di massa - prosegue - ma non è così. E noi che siamo attenti alle masse, vogliamo anche essere attenti alla fatica del contadino: il futuro del settore sta nelle cantine sociali, nelle cooperative, nella capacità dei piccoli vignaioli di valorizzare il loro lavoro”.
Così nella tre giorni di Milano di assaggi, incontri, musica e poesia saranno numerosi i piccoli produttori che porteranno le loro proposte e racconteranno le loro esperienze. “Faremo un protocollo per i produttori - spiega Maurizio Murari, di Radio onda d'urto di Brescia e Mag 47 - in modo che si sappia tutto quello che succede nella catena produttiva. E questo è solo l' inizio, perché i piccoli contadini del vino sono i meno sfortunati: chi fa olio o formaggi, per esempio, non è nemmeno riconosciuto. Sarà un protocollo di qualità che terrà in considerazione ogni parametro della produzione del vino: terra, il sistema di relazioni sociali, l' imbottigliamento, la distribuzione, il prezzo...”.
E sarà sulla distribuzione che il nuovo polo di attrazione del settore punterà particolarmente. “Pensiamo a una nuova distribuzione diretta - dice lo scrittore Tripodi - che punta molto su Internet, su ristoratori intelligenti e sul contatto diretto produttore-consumatore, anche per tagliare enormi percentuali che alcuni distributori applicano oggi alle bottiglie”. Tra degustazioni e concerti, il titolo dei forum previsti al Leoncavallo spiegano il taglio anche politico dell'iniziativa: L'agricoltura globalizzata contro l'agricoltura contadina planetaria o Lavorare con la T/terra. Moltitudini, contadini, migranti e movimento dei movimenti.
“La sorpresa di vedere il nostro centro sociale al centro di questa iniziativa - afferma Daniele Farina del Centro sociale Leoncavallo - è solo relativa: in questi anni abbiamo avuto incontri con esponenti del movimento globale (come contadini contro la globalizzazione, comunità indigene e altri) dai quali nasce la richiesta di un'alternativa ai sistemi economici dominanti, ma anche la necessità di lanciare proposte alternative”.
E alternativa è certamente la scelta di alcuni notissimi ristoratori, come Vittorio Fusari de Il Volto di Iseo o i celebratissimi Aimo a Nadia di Milano, che nelle serate della Fiera del particolare si metteranno ai fornelli della mensa del Leoncavallo. Lì - sotto il dipinto rosso della presa di Berlino da parte dell'esercito sovietico - in genere mangiano immigrati, giovani italiani e qualche senza casa per molto meno di 10 euro. “In tempo di preannunci fieristici inquietanti - conclude Veronelli - da che nascono interessi pubblici e privati con pesanti aggravi per i consumatori e, più ancora, per le aziende agricole, ecco la nostra proposta: festeggeremo la vita”. (Ansa)

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