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In Australia raccolto che da’ un po’ di respiro ... Vendemmia record in Nuova Zelanda ... In Sud Africa +6% ... In Cile la vendemmia si annuncia uguale a quella del 2005 ... L’Argentina quantità in crescita
di Andrea Gabbrielli

In Australia un raccolto che da’ un po’ di respiro
La superproduzione australiana si attesterà quest’anno su livelli inferiori del 7% a quelli del 2005, con una vendemmia che si prevede di 1,8 milioni di tonnellate, una quantità media per i volumi australiani. La previsione non tiene conto delle uve che non verranno raccolte a causa del problema delle eccedenze da superproduzione che incombe. Nel 2005, il 2- 3% delle uve non venne raccolto, ed è probabile che succederà anche quest’anno, come hanno già dichiarato alcuni produttori del sud del paese, a causa dei prezzi troppo bassi. Le condizioni climatiche della primavera e dell’estate hanno portato a maturazione un numero limitato di grappoli con acini piccoli ma di grande qualità. Del resto, tenuto conto dell’abbondante quantità di vino giacente, i produttori non sono portati ad aumentare le rese, cosa che contribuisce alla riduzione delle uve da raccogliere. La diminuzione nella quantità di uva vendemmiata si prevede soprattutto nella parte ovest dell’Australia dove ci si aspetta una raccolta inferiore del 15-20% a quella dell’anno scorso. Una prospettiva accolta con sollievo dall’industria del vino “potremo riportare il vino in stoccaggio a dei livelli ragionevoli e la qualità dell’annata rilancerà la competitività dei nostri vini sui mercati esteri” ha dichiarato Lawrie Stanford dell’Australian Wine and Brand Council.
Fonte: www.awbc.com.au e www.avenuevine.com

Vendemmia record in Nuova Zelanda
La raccolta 2006 si annuncia a livelli record in Nuova Zelanda: l’associazione dei produttori neo-zelandesi prevede di vendemmiare tra le 165.000 e le 185.000 tonnellate d’uva. Una quantità superiore alla storica vendemmia del 2004 di 165.000 tonnellate, che viene dopo le vacche magre del 2005, quando le tonnellate raccolte furono 142.000. Una crescita accolta bene dai produttori che stanno dando fondo al vino immagazzinato. Nei mesi di gennaio e febbraio il clima più caldo della media ha favorito lo sviluppo degli acini. Una vendemmia che si annuncia eccezionale sia per le condizioni climatiche favorevoli che per l’aumento del 5% della superficie vitata.
Fonte: www.nzwine.com/news

In Sud Africa nonostante tutto si prevede un aumento del 6%
In Sud Africa le previsioni parlano di una vendemmia inferiore a quanto era stato indicato a gennaio (1,245 milioni di tonnellate, pari a -2% di quanto stimato allora) ma comunque l’annata 2006 registrerà un aumento del 6% rispetto al 2005, con una produzione di vino nell’ordine di 960 milioni di litri. La diminuzione delle stime è dovuta ai venti caldi che non hanno smesso di soffiare nella regione di Capo dal mese di dicembre e dall’anomala ondata di calore che dalla metà di gennaio ha investito il paese. Queste eccezionali condizioni climatiche hanno provocato l’inaridimento delle falde freatiche nei vigneti più esposti come Malmesbury, Stellenbosch e Paarl. La diminuzione dell’irrigazione soprattutto nelle regioni di Little Karoo, Olifants River e Worchester contribuisce ad ipotizzare una vendemmia meno buona rispetto a quanto inizialmente era stimato. Per di più nella regione di Capo nel nord le piogge di gennaio e a febbraio hanno influito sullo sanità dei grappoli colpiti da muffe e peronospora. Buona vendemmia anche per Bongani Mpeluza, primo produttore vinicolo di colore in Sudafrica a “rompere” l’egemonia di questo settore, fino ad ora saldamente in mano ai bianchi. Il neo vignaiolo, che ha deciso di chiamare le proprie bottiglie “Frog Hill”, afferma di rivolgersi ad una clientela costituita dalla nuova borghesia “nera” che si sta affermando nel Paese sudafricano.
Fonte: www.wosa.co.za

In Cile la vendemmia si annuncia uguale a quella del 2005
Il Cile attualmente non è particolarmente attrezzato per fare previsioni sulla quantità del prossimo raccolto tanto che solitamente i dati vengono resi noti solo a fine vendemmia. Però secondo una previsione di massima che tiene conto della situazione nei vigneti, il volume dovrebbe essere simile a quello dell’anno precedente, cioè nell’ordine di 800 milioni di litri. L’elemento degno di nota per la prossima vendemmia è il basso prezzo delle uve, pari a 0,11 euro al kilogrammo che non copre i costi di produzione. Una situazione provocata, tra l’altro, dalla diminuzione dell’export dei vini cileni causati dalla svalutazione del dollaro.
Fonte: www.winesofchile.org

L’Argentina quantità in crescita
L’Inv (Instituto Nacional de Vitivinicultura) rispetto al 2005 prevede un +8,8% nella regione di Mendoza mentre la crescita nella zona di San Juan, è stimata intorno al 2%. In totale la prossima vendemmia nelle due principali zone vinicole del paese si aggirerebbe intorno a 2,83 milioni di tonnellate di uva (1,95 per Mendoza e 0,88 per San Juan). Secondo il Diario del Vino, questa prima previsione dovrebbe mettere a tacere le chiacchiere su una vendemmia quantitativamente eccezionale che farebbe precipitare il prezzo delle uve e del vino. Secondo le prime cifre rese note, anche il periodo di giacenza dei vini sarebbe diminuito (non superiore ai 5 mesi fino al 1 giugno 2007), a fronte di uno stoccaggio che tra il 2005 e il 2006 era superiore ai 7 mesi.
Fonte: www.diariodelvino.com

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