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“L’ITALIA VINCE CON LA QUALITA’ E I TERRITORI, PERDE CON LA POLITICA”. INDAGINE SU ECONOMIA E MUTAMENTI CLIMATICI. NEL MEETING DI MONTEFALCO, SYMBOLA, FONDAZIONE PER LE QUALITA’ ITALIANE, LANCIA L’IDEA DELL’IVA ECOLOGICA NELL’UNIONE EUROPEA

Italia
Ermete Realacci

“La questione ambientale come opportunità di rilancio della competitività economica del paese e occasione per affrontare le sfide presenti e future; una sfida questa che è anche un’estrema e straordinaria possibilità per sviluppare ricerca e innovazione tecnologica, per produrre beni e servizi sempre meno energivori e dissipativi delle risorse ambientali e naturali; per tornare a produrre bellezza nelle architetture, nella riqualificazione di edifici e tessuti urbani esistenti, nella tutela e valorizzazione del paesaggio, nella progettazione di sistemi di mobilità sostenibili, per realizzare prodotti in grado di generare nuovi mercati grazie alla loro capacità di intercettare le sensibilità estetiche, etiche e culturali emergenti”: arriva così il messaggio lanciato dal meeting estivo di Symbola, la fondazione per le qualità italiane, di scena ieri a Montefalco, dal tema “Cambiamento climatico e soft economy: l’economia, la società, la politica davanti alla sfida ambientale” (Walter Veltroni, Anna Maria Artoni, Innocenzo Cipolletta, Alessandro Profumo, Ermete Realacci, tra i relatori).
Il filo del ragionamento è partito dall’indagine previsionale, curata dal sociologo Domenico De Masi, “L’impatto del cambiamento climatico sull’economia, la società e la politica”, realizzata grazie alla collaborazione di un autorevole panel di esperti provenienti da diversi settori (da Alemanno a Pagnoncelli, da Carlo Petrini a Pasquale Pistorio, da Marini a Cipolletta). Uno studio con il quale, per la prima volta, vengono analizzate le conseguenze del cambiamento climatico, in una visione integrale e contestuale.
“Proprio ieri - commenta Realacci, presidente della Fondazione per le Qualità Italiane Symbola - il premier inglese e francese, Gordon Brown e Nicolas Sarkozy, hanno avanzato una proposta all’Unione Europea per ridurre l’Iva sui beni di consumo poco inquinanti e applicare una fiscalità agevolata per prodotti puliti provenienti dai Paesi extra Unione Europea”.
“E’ una proposta - spiega ancora Realacci - che il nostro Governo deve appoggiare con determinazione e che va nella direzione indicata anche dalla relazione sui mutamenti climatici preparata dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati e che sarà discussa in Parlamento, a fine luglio. La sfida per combattere i mutamenti climatici deve diventare una priorità per tutti i paesi industrializzati. L’Italia è ancora indietro e dobbiamo dare un chiaro segnale di cambio di rotta per non restare indietro. Come ci conferma l’indagine, la qualità è la chiave per sviluppare gli scenari futuri e come il tessuto produttivo italiano, formato da piccole e medie imprese legate al territorio, per le sue caratteristiche di innovatività, creatività e capillarità, possa contribuire a sviluppare un’economia e una società amiche dell’ambiente, delle comunità e delle persone. Ancora una volta i talenti italiani possono produrre cose che piacciono al mondo, ma anche utili ad affrontare le sfide globali”.
“Sono d’accordo - ha dichiarato nel meeting di Symbola, il Ministro degli Affari Regionali, Linda Lanzillotta - con Realacci: l’Italia deve appoggiare energicamente questa proposta; avanzerò in Consiglio dei Ministri, l’ipotesi dell’Iva verde anche nel nostro Paese”.

Focus - I tre punti dell’indagine “L’impatto del cambiamento climatico sull’economia, la società e la politica”
La qualità della vita L’impatto sulla qualità della vita dei cittadini arriva presto. Nonostante la maggiore informazione, più irrazionalità e inquietudine. Primo effetto: più utilizzo di aria condizionata. Effetti ambivalenti: - costi, che abbassano la qualità della vita; - consumo più cosciente, che ne migliora la funzione. Effetti socialmente differenziati: anziani, gruppo più vulnerabile. Rischio di migrazioni interne. Ma, nel breve-medio termine, non arrivano ondate massicce dall’estero.
La sensibilità ambientale
Consapevolezza della “economia chiusa”: necessità di riciclare e conservare risorse. Collettività di riferimento: il pianeta. Dal senso di responsabilità: - nascono iniziative individuali che le reti moltiplicano; - si diffondono emozioni collettive (positive o negative) che rafforzano la coscienza collettiva. Preoccupazione diffusa, ma informazione modesta. Convivono modelli di comportamento divaricati (la pista ciclabile e il Suv). Cambiamento spinto dagli incentivi economici e dagli eventi estremi (nelle aree ricche).
I comportamenti di consumo
Progressivamente, più cultura della sobrietà (senza autolimitazione bisogni): si consuma meno e meglio. Evolve il senso del prezzo: si spende di più per alimenti di qualità, meno per abbigliamento. Attenzione al consumo a basso impatto (biologico, meno prodotti in pelle, meno carne ...) a volte con incoerenze e irrazionalità. Tempo libero come valore aggiunto a denaro: più quantità, ma soprattutto più intensità. Riconversione del tempo libero: vacanze a corto raggio, interesse per società visitate (si evita il grande albergo), uso per iniziative concrete.

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