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IL CHIANTI CLASSICO PENSA POSITIVO … CRESCITA COSTANTE DI MARCATURE E PREZZI ORMAI LONTANI DALLA CRISI 2002/2003. MARCO PALLANTI, PRESIDENTE DEL CONSORZIO: “TUTTO QUESTO NONOSTANTE DIFFICOLTÀ GENERATE DA RAPPORTO DI CAMBIO TANTO PENALIZZANTE …”

“Quattro anni di ininterrotta crescita non sono frutto del caso e non possono essere spiegati “solo” con riferimento all’andamento economico generale ed alla ripresa dei consumi seguita alla crisi dell’11 settembre. Normalmente i periodi di crisi acuiscono i fattori di debolezza interni ad un comparto, penalizzando soprattutto le imprese più fragili e con scarse capacità di adattamento; viceversa, se in questi anni la nostra denominazione ha continuato a muoversi con successo ciò è dovuto al lavoro delle nostre imprese ed alle strategie collettive che siamo stati in grado di sviluppare”. Così Marco Pallanti, presidente del Consorzio del Chianti Classico, territorio toscano che ha chiuso un positivo 2007: “le marcature per il quarto anno consecutivo, sono cresciute attestandosi a 288.181 ettolitri (il terzo miglior risultato a partire dal 1996, ndr); i prezzi dello sfuso hanno ormai completamente riassorbito la crisi del biennio 2002/2003, superando la soglia dei 300 euro per ettolitro; tutto questo nonostante le difficoltà generate da un rapporto di cambio euro/dollaro divenuto estremamente penalizzante, le esportazioni non mostrano segni di cedimento”.

L’atmosfera che si respira tra i produttori nel Chianti Classico ( svoltasi lo scorso 23 maggio) è serena, “consapevole di aver svolto - si legge in una nota stampa - appieno il proprio ruolo in un squadra vincente, unita all’entusiasmo per un futuro che sembra aver preso la strada giusta; l’esercizio sociale 2007 è da considerare come uno dei più positivi dell’ultimo decennio per il Chianti Classico”.

Alla base di questa performance vi è un lavoro che coinvolge l’intero sistema del Chianti Classico su più fronti: l’attenta politica del Consorzio in termini di tutela e controllo, svolta quotidianamente sull’intera filiera, probabilmente porterà, all’inizio del 2009, al completamento delle verifiche sul 100% dell’intera denominazione; ed è proprio grazie a questa politica che i produttori investono negli ultimi anni in maniera sempre più incisiva sulla qualità del prodotto.

Basti pensare che, nel solo triennio 2005/2007, stati reimpiantati quasi 850 ettari di vigneto, pari a circa il 12% di tutta la superficie iscritta, con una densità media di poco inferiore ai 5.000 ceppi per ettaro. Attualmente circa il 48% dei vigneti in produzione è stata impiantata nel decennio 1995/2005, ma nei prossimi tre anni, con l’entrata in produzione dei nuovi impianti, la percentuale di vigneti con un’età inferiore ai 15 anni salirà di altri 8/9 punti.

“Ovviamente - spiega ancora Pallanti - il lavoro da fare resta ancora moltissimo, ma riteniamo che la strada imboccata sia quella giusta. Dobbiamo continuare ad insistere sulla qualità come obiettivo strategico di ogni nostra iniziativa, consapevoli che è solo con una politica coerente e duratura che si potranno consolidare le posizioni faticosamente acquisite in questi anni”.

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