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GLI SPECIALISTI ITALIANI DI VINI DEL TERRITORIO? VENGONO DA TUTTA ITALIA E SONO I 16 “NEONATI” DEL MASTER PROMOSSO DALLA FONDAZIONE MACH. LA MISSION: PORTARE VALORE AGGIUNTO SUL MERCATO DEI VINI DI TERRITORIO. OGGI I DIPLOMI A SAN MICHELE ALL’ADIGE

Sono 16, sono nuovi e vengono da tutta Italia, sono i primi specialisti italiani di vini del territorio diplomati al Master universitario promosso dalla Fondazione Mach in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. La loro mission? La gestione economica del comparto, il marketing e la comunicazione dei vini di territorio per portare un valore aggiunto sul mercato sia alla produzione che al consumo (info: www.iasma.it).
Dopo un percorso formativo di un anno, tra lezioni frontali e stage formativi, i 16 studenti del Master, provenienti in particolare da Trentino, Veneto, Romagna, Toscana, Molise, Sardegna, Sicilia e Lazio, hanno sostenuto l’esame finale ottenendo il diploma di master universitario sui vini del territorio e la loro tutela. Per otto di loro, quelli che saranno giudicati migliori dalla commissione, c’è in palio anche una borsa di studio messa a disposizione dalle Fondazioni Edmund Mach e Caritro, la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Iniziato nel novembre 2010 (e terminato nel Novembre 2011), il master ha previsto 450 ore di lezioni in classe, oltre 130 ore effettive di seminari e visite guidate, con docenti provenienti dalle Università di Milano, Padova, Verona, Bologna, Torino, Firenze, Napoli, Roma e Piacenza. 200 ore di tirocinio aziendale hanno completato il quadro formativo. Per arrivare al colloquio finale i partecipanti hanno dovuto superare tre prove di grado (in viticoltura, enologia e marketing). Contributi fondamentali sono arrivati dal mondo delle aziende che hanno prestato con entusiasmo competenze ed esperienze. Un aspetto qualificante del progetto formativo sono stati i casi studio degli ambienti di coltivazione di Gewürztraminer, Pinot nero, Teroldego, Nebbiolo, Sangiovese, Merlot, Cabernets, con visite guidate ed incontri con produttori delle aree viticole del Trentino, dell’Alto Adige, Alsazia, Borgogna, Loira, Bordeaux, Piemonte, Romagna e Toscana.
I primi 16 specialisti italiani di vini del territorio sono: Andrea Aldegheri (Verona), con una tesi sulle “Prove di defogliazione precoce su vitigni autoctoni della Valpollicella: Corvina, Corvinone e Rondinella”; Silvia Continolo (Verona): “Dalle epistole di Cassiodoro ai cinguettii di Twitter: il Soave”; Alessio Casamatta (Grosseto):“Analisi e confronto fra differenti realtà di strade del vino nazionali ed estere”; Mattia Cipriani (Rovereto): “Prove di defogliazione anticipata su una varietà autoctona trentina”; Sebastiano di Maria (Campobasso): “La zonazione della Doc Tullum- Realtà produttiva e analisi preliminari”; Eva Schmid (Ravenna): “Burson: la Romagna da scoprire. Quando il territorio è vino”; Nicola Tedde (Nuoro) e Giampaolo Usai (Sassari): “Esperienze di inerbimento naturale e controllato presso un vigneto della Cantina Sociale di Santa Maria della Palma”; Karen Casagrande (Conegliano): “Controllo qualità, analisi della concorrenza attraverso guide e concorsi, strategie marketing di supporto”; Marco Sartori (Cembra): “Cinetica di maturazione aromatica delle uve di Sauvignon blanc: confronto tra cloni”; Alessandro Chiandetti (Padova): “Studio del mercato dell’azienda Casale del Giglio in Thailandia”; Giuseppe Fazio (Erice): ”Esperienze di vinificazione del passito di Pantelleria”; Giulia Filippetti (Roma): “L’ecosostenibilità: un’ulteriore opportunità di salvaguardia e di promozione per il vino di territorio”; Claudia Tartani Santonastaso (Firenze): “Aspetti e strategie di marketing dell’azienda Ruffino”; Anna Pancheri (Rovereto): “Piani strategici e comunicazione per i vini trentini” e Andrea Martinelli (Roma): “Prove di Vinificazione di Teroldego”.

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