- Francia, Champagne Roderer e la biodinamica
Louis Roederer è la prima maison di Champagne per superficie vitata coltivata secondo i dettami della biodinamica: dei 230 ettari di vigneti utilizzati per la produzione, ben 37, cioè il 5% della superficie totale, sono allevati secondo questa disciplina. L’azienda aveva iniziato la sperimentazione nel 2000, ma l’assenza di esperienza nel 2001 aveva danneggiato vigneti a causa di una crescita incontrollata delle muffe. Solo nel 2004 la situazione si era stabilizzata. Jean-Baptiste Lecaillon, vice direttore generale della Roederer e direttore tecnico della produzione, è stato fortemente influenzato dall’esperienza di Jean-Pierre Fleury, il quale nel 1989 divenne il pioniere della biodinamica in Champagne. A proposito del dibattito in corso sul valore di questa esperienza e delle sue valenze anche culturali, Lecaillon ha osservato che “preferisco il concetto di viticoltura ambientalmente responsabile piuttosto che il dibattito un po’ oscuro e inutile sul biologico e il non biologico”.
- Islanda, il monopolio proibisce la vendita del Motörhead Shiraz
Il monopolio statale islandese Áfengis-og tóbaksverslun ríkisins (Átvr) ha vietato la vendita del vino Shiraz Motörhead nei suoi negozi perché quest’ultimo termine farebbe un riferimento gergale all’abuso di anfetamine. Il vino in questione, originario del sud est australiano, è stato lanciato da Lemmy Kilmister, frontman della rockband britannica Motörhead. Secondo quanto sostenuto da Átvr, il vino promuoverebbe uno stile di vita poco sano a causa dei riferimenti alla guerra, ai rapporti sessuali non protetti e all’abuso di varie sostanze, sempre presenti nelle canzoni dei Motörhead. L’importatore del vino Hjörleifur Arnason, da parte sua, ha protestato lanciando un appello contro il divieto. In Islanda, l’Átvr, pur avendo il monopolio sulla vendita al dettaglio di alcol, può essere scavalcato dagli importatori e dai distributori i quali possono trattare direttamente con bar, ristoranti e caffè. Ora dopo il divieto il Motörhead Shiraz è diventato assai noto e la curiosità è molto aumentata. La rock band promuove anche il Motörhead Rosé e Motörhead Vodka. In Svezia Motörhead Shiraz nel 2010 ha venduto oltre 120.000 bottiglie. La notizia del divieto è stata riportata dalla testata “The Drink Business”.
- Regno Unito, la Camel Valley Vineyards chiede la Dop
Una delle più famose e premiate aziende vitivinicole inglesi, la Camel Valley Vineyards con sede in Cornovaglia, ha chiesto la Denominazione di Origine Protetta (Dop) per il suo vino Darnibole Bacchus: si tratta del vino più rappresentativo dell’azienda, ottenuto da uve Bacchus, coltivate nel vigneto Darnibole, il quale secondo il proprietario ed enologo Bob Lindo, intervistato dalla rivista Decanter, “ha un sapore diverso dagli altri Bacchus generici. Si distingue per la mineralità e per i profumi”.
Per potersi fregiare della Dop, Darnibole dovrà essere ottenuto dal uve Bacchus in purezza, senza aggiunte di acidi o di zuccheri e il tenore alcolico dovrà essere ottenuto naturalmente. La vendemmia dovrà essere effettuata manualmente e la vinificazione dovrà avvenire nella cantina dell’azienda.
“Stiamo cercando di produrre un vino di terroir e rispettoso dei caratteri dell’annata ” ha spiegato Lindo. Nel Regno Unito la competenza delle Denominazioni di origine è del Department for Energy, Food & Rural Affairs (Defra). È probabile che, in ogni caso, bisognerà aspettare sino al 2014 per l’approvazione.
- Mondo, lo sfuso rappresenta il 50% del commercio mondiale
Secondo i dati pubblicati, nel gennaio 2012, da Rabobank, il volume dello sfuso esportato negli ultimi 10 anni è più che raddoppiato passando da 5,58 a 12,370,000 ettolitri. Durante questo lasso di tempo il vino sfuso ha permesso di risparmiare 140 milioni di dollari americani, grazie ai minori costi di trasporto, di confezionamento e di imballaggio.
Secondo l’istituto finanziario olandese, dal punto di vista del valore, le vendite rappresentano 1 miliardo di dollari dei quali i principali beneficiari sono le aziende di distribuzione. Il forte incremento delle spedizioni è dovuto a “fenomeni di democratizzazione del mercato, all’innovazione e all’eccedenze di vino. Nel frattempo i tassi di cambio e i flussi commerciali favorevoli hanno modificato i modelli tradizionali di approvvigionamento e la redistribuzione del valore all’interno della filiera produttiva”.
Le previsioni, secondo Rabobank, sono di un “ulteriore incremento dei volumi esportati nonostante la concorrenza sia sempre più agguerrita. I fornitori potranno sempre meno competere sul prezzo e, quindi, dovranno mettere l’accento sull’innovazione e sulle strategie di differenziazione, compresi i marchi”.
- Spagna, crescono le esportazioni della Rioja
Nel 2011 le vendite della Rioja in Spagna rappresentavano il 65,8% del totale (177 milioni di litri -2,42% rispetto al 2010), ma la stagnazione dei consumi interni causata dalla crisi economica, ha spinto le esportazioni. Attualmente, dopo la forte crescita del 18,5 % nel 2010, nel 2011, le esportazioni hanno registrato un ulteriore aumento del 7 %, raggiungendo un record di vendite all’estero, con 91.92 milioni di litri, il 34,2 % del totale.
Il vino della Rioja piace sempre di più in mercati come il Regno Unito, Germania, Usa e Olanda che già erano ai primi posti con l’80% delle esportazioni. Anche nel caso del più famoso vino spagnolo, la Cina sta diventando il mercato del futuro e nel 2011 ha raggiunto il 10° posto della classifica. Se nel 2008 erano appena da 256,400 litri nel 2011, sono stati oltre 1,5 milioni di litri. Inoltre, la Cina è il paese con il prezzo medio di vendita più elevato con 5,30 € / litro. A crescere sono anche le vendite negli Usa (+43% sul 2009) passate da 5,9 a 8,5 milioni di litri. Non a caso, in questo paese, viene investito il più grande budget - 4 milioni di euro nel 2011 - a disposizione per la promozione.
Per i mercati europei, la Gran Bretagna rimane un importatore molto importante con un totale di 30,6 milioni di litri nel 2011. La Germania detiene il secondo posto, con 18,2 milioni di litri, raddoppiando il volume di vini invecchiati e triplicando la tipologia riserva (6 milioni di bottiglie). La Svizzera è rimasta, al quarto posto, con 6,5 milioni di litri, seguita da Paesi Bassi, Svezia, Belgio (2,3 milioni di litri) l’Irlanda (2,2 milioni di litri) e il Messico (1,9 milioni di litri).
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