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BACCO DAL “GRANDUCATO” ALLA “GRANDE MURAGLIA”: LE ESPORTAZIONI DI VINO TOSCANO A DENOMINAZIONE IN CINA SU DEL 9% NEL 2012, PER LA PRIMA VOLTA SOPRA I 10 MILIONI DI EURO. MA SOLO GRAZIE ALLA CRESCITA DEI ROSSI CHE COMPENSANO IL CROLLO DEI BIANCHI

La Cina, per molti, entro il 2015, sarà il mercato n. 5 del vino nel mondo, e anche il produttore n. 6. Una crescita vertiginosa, che dopo anni di “doppie cifre” nei consumi e nelle importazioni sta rallentando, ma con dati comunque incoraggianti, seppur meno euforici: se è lontano il +34,9% dell’import del 2011 sul 2010, il 2012 ha visto comunque una crescita complessiva del 9,4%. Dati in linea con quelli della Toscana, una delle regioni simbolo dell’Italia enoica, che ha visto crescere le esportazioni di vini a denominazione dal “Granducato” alla “Grande Muraglia”, del 9% nei primi 10 mesi 2012, con un bilancio di fine anno che potrebbe superare per la prima volta i 10 milioni di euro. Cina che sarà uno dei principali Paesi ospiti di “Buy Wine”, promosso da Toscana Promozione che, alla Stazione Leopolda di Firenze, il 14 e 15 febbraio, riunirà oltre 280 aziende grandi e piccole di tutti i territori del vino della Regione, che incontreranno in appuntamenti “face to face” oltre 200 buyer da tutto il mondo. Ma il successo dell’export toscano in Cina è in “chiaro-scuro”, o meglio, in “rosso- bianco”. Se i vini rossi, dal Brunello di Montalcino al Chianti Classico, dal Chianti al Nobile di Montepulciano, dal Bolgheri al Morellino di Scansano, hanno fatto segnare un +28% in valore sul 2011, con oltre 6,5 milioni di euro in valore, e un +46,8% in quantità, a 1,7 milioni di litri, i vini bianchi sono stati “traditi” dai cinesi, soprattutto sul fronte dei prezzi. Le esportazioni sono crollate del 41,3% in valore, per 1,1 milioni di euro, e del 4,3% in volume, per 225.000 litri. Dati che raccontano di quanto sia ancora difficile capire il mercato cinese, dove l’affermarsi o l’essere supera di “mode enoiche” rischia di trasformare un successo clamoroso dell’anno prima in un tonfo pericoloso l’anno dopo. In ogni caso, che la Cina avrà un ruolo da leader nello scacchiere enoico mondiale, ci sono pochi dubbi. E nel Celeste Impero, l’ultimo acuto per l’Italia, in ordine tempo è di un piemontese: la Barbera d’Asti Superiore Alfiera 2009 di Marchesi Alfieri ha vinto il “Red Italian Varietal International Trophy” 2012 dei Decanter Asia Wine Awards, i premi promossi dalla celebre rivista Uk “Decanter”.
Info: www.toscanapromozione.it

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