L’Accademia del Barolo, l’associazione nata per divulgare la cultura del Barolo nel mondo, si presenta con il top della produzione delle Langhe l’11 e il 12 maggio nel Museo del Vino nel Castello di Barolo, per l’edizione n. 14 dell’“Asta del Barolo” (dopo il successo della tappa del 26 aprile in Usa, con l’asta battuta da Zachy’s). Da Damilano a Prunotto, da Conterno-Fantino a Sandrone fino a Pio Cesare saranno all’incanto 27 lotti di 14 diverse cantine. A questi verrà aggiunto il lotto speciale “1996-2005: dieci anni di Barolo”: una bottiglia di Barolo Docg per ogni produttore dell’Accademia (Azelia, Conterno-Fantino, Cordero di Montezemolo, Damilano, Franco M. Martinetti, Gianni Gagliardo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Paolo Scavino, Pio Cesare, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto, Vietti e Roberto Voerzio), selezionata per l’occasione.
Novità assoluta di quest’anno, nessun collegamento in diretta con Paesi esteri (anche se sarà possibile seguire in diretta l’asta su Idea Web Tv), avendo come obiettivo quello di invitare i wine lovers a trascorrere un piacevole weekend immersi nel territorio, con la possibilità di apprezzare l’Asta dal vivo: quest’anno sono previste presenze importanti che si contenderanno i lotti banditi, di qualità eccezionale. “In quest’epoca postindustriale - afferma il presidente dell’Accademia del Barolo, Gianni Gagliardo - il turismo è una delle risorse economiche principali per il nostro Paese, sia per la qualità delle nostre eccellenze che per gli sbocchi potenziali sul mercato: le iniziative dell’Accademia del Barolo, qui sul territorio tanto quanto all’estero, cercano di avvicinare al Barolo quei consumatori che ancora non lo conoscono. Il Barolo - continua - sta vivendo un momento di particolare interesse a livello mondiale, specie verso i Paesi emergenti. Consideriamo però che quelli che per noi italiani sono mercati in ascesa, per i francesi sono realtà già consolidate: si tratta, quindi, di andare a conquistare nuovi consumatori di alto profilo, capaci di riconoscere nel Barolo uno dei vini italiani più di successo nel mondo. Il vino italiano ha tracciato la strada per una produzione agricola di eccellenza nel nostro Paese, una risorsa ancora tutta da sfruttare e con un potenziale enorme sia per la produzione che per il mercato”.
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Focus - I lotti in asta
Saranno 27 i lotti battuti all’Asta, cominciando con il lotto di E. Pira & Figli (un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Cannubi 2000), seguiti da due lotti di Damilano (il primo composto da tre bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Riserva 1999 più tre bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Riserva 2000, il secondo composto da tre magnum da 1,5 L di Barolo Docg Riserva 1999 più tre magnum da 1,5 L di Barolo Docg Riserva 2000). Quindi il lotto di Prunotto (sei bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Bussia 1999) e quelli di Borgogno (sei bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Riserva 1998 per il primo e sei bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Riserva 1982 per il secondo). Il lotto numero 7 sarà firmato da Conterno-Fantino (un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Sorì Ginestra 1999 più un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Sorì Ginestra 2000), per poi proseguire con i due lotti di Poderi Luigi Einaudi (un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Cannubi 1997, il primo, e sei bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Cannubi 2000). Quindi sarà la volta del lotto di Gianni Gagliardo (sei magnum da 1,5 L di Barolo Docg Preve 2000) e dei due lotti di Azelia (tre magnum da 1,5 L di Barolo Docg Bricco Fiasco 2000 e tre magnum da 1,5 L di Barolo Docg Bricco Fiasco 1999). Ancora, La Spinetta (sei magnum da 1,5 L di Barolo Docg Campé 2000) e Luciano Sandrone (un doppio magnum da 3 L di Barolo Docg Le Vigne 1999), per poi passare ai due lotti di Michele Chiarlo (un doppio magnum da 3 L di Barolo Docg Triumviratum 1999 e sei bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Cerequio 1996). Verranno poi battuti i due lotti di Paolo Scavino (un doppio magnum da 3 L di Barolo Docg Bric del Fiasc 1989 più un doppio magnum da 3 L di Barolo Bric del Fiasc 1990 più un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Rocche dell’Annunziata 1990 e, per il secondo lotto, un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Bric del Fiasc 1996 più un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Rocche dell’Annunziata 1997 più un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Cannubi 1985) e il lotto di Cordero di Montezemolo (un doppio magnum da 3 L di Barolo Docg Monfalletto 1985). I lotti 20 e 21 saranno invece targati Vietti (due bottiglie da 0,75 L di Barolo DOCG Brunate 1999 più due bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Lazzarito 1999 più due bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Rocche 1999 e, per il secondo lotto, un magnum da 1,5 L di Barolo Docg Rocche 2000), arrivando quindi a Domenico Clerico (sei bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Percristina 1999) e ai due lotti di Franco M. Martinetti (quattro magnum da 1,5 L di Barolo Docg Marasco 1998 e un doppio magnum da 3 L di Barolo Docg Marasco 1997), per chiudere infine con i lotti di Pio Cesare (sei bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg Classico 2000) e Bartolo Mascarello (tre bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg 1999 e tre bottiglie da 0,75 L di Barolo Docg 2000).
A questi si aggiungerà il lotto speciale “1996-2005: dieci anni di Barolo”, composto da una bottiglia di Barolo Docg per ogni produttore dell’Accademia, scelta appositamente per l’occasione: Riserva Villero 1996 Etichetta d’autore per Vietti, Cannubi 1998 per Poderi Luigi Einaudi, Monfalletto 1997 per Cordero di Montezemolo, Bussia 1999 per Prunotto, Rocche dell’Annunziata Riserva 2000 per Paolo Scavino, Classico 2000 per Pio Cesare, Sorì Ginestra 2001 per Conterno-Fantino, Cerequio 2001 per Michele Chiarlo, Cannubi Boschis 2003 per Luciano Sandrone, Fossati Case Nere 2003 per Roberto Voerzio, Margheria 2004 per Azelia, Marasco 2004 per Franco M. Martinetti, Preve Riserva 2004 per Gianni Gagliardo e Cannubi 2005 per Damilano.
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