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PASSAGGIO DI CONSEGNE AL COMITÉ EUROPÉEN DES ENTERPRISES VINS, DOVE LAMBERTO VALLARINO GANCIA LASCIA LA PRESIDENZA A JEAN-MARIE BARILLÈRE, DOPO SEI ANNI DI SFIDE E RISULTATI. “ORA, PERÒ, C’È LA GRANA CINA DA GESTIRE ED AFFRONTARE AL MEGLIO”

Passaggio di consegne al Comité Européen des Enterprises Vins (Ceev), dove si è concluso ufficialmente il mandato di Lamberto Vallarino Gancia come presidente. Al suo posto, com’è noto, Jean-Marie Barillère, che continuerà sul solco tracciato in sei anni di attività dal neo vicepresidente (e ancora a capo di Federvini) del comitato. In questi anni Gancia ha gestito alcune delle più rilevanti questioni del comparto vitivinicolo europeo: dalla riforma del 2008, la prima che ha affrontato con determinazione le esigenze del mercato e avviato programmi di promozione, al progetto Wim - Wine in Moderation, un’iniziativa del settore europeo del vino per promuovere il consumo moderato e responsabile del vino e delle bevanda alcoliche, fino all’ultimo successo, l’accordo sul vino della Pac, che ha introdotto meccanismi di gradualità per i pagamenti diretti. “Siamo molto soddisfatti di questo risultato. Il Comitato - spiega Gancia - ha sempre sostenuto con convinzione la necessità di meccanismi che ridimensionassero la riduzione degli aiuti. In questi due anni di lungo e complesso negoziato il Comitato non ha mai smesso di difendere le esigenze dei produttori”.

La nuova presidenza si trova subito sul tavolo una questione urgente e spinosa: l’indagine sui prezzi delle etichette europee promossa dalla Cina dopo l’aumento delle imposte sui pannelli solari cinesi entrato in vigore lo scorso 6 giugno. “Auspico che questo difficile e cruciale passaggio - spiega Gancia, anche nella sua veste di Presidente di Federvini - venga affrontato e gestito in modo coordinato a tutti i livelli, sia nazionale sia comunitario. La soluzione a questa impasse non può essere lasciata solo alle imprese e alle associazioni. Abbiamo assoluto bisogno del sostegno dei governi e della commissione Ue, per trovare soluzioni bilanciate e in grado di difendere gli interessi dell’Europa e dei suoi produttori”. Attualmente la Cina ha avviato due procedure: una per antidumping a carico delle imprese, e una anti sovvenzioni a carico dell’Unione europea e degli stati. Si attendono a breve le prime richieste da parte delle autorità cinesi su costi e prezzi dei prodotti, nonché su aiuti, sovvenzioni e premi ricevuti. “È fondamentale che questo tema, che colpisce le imprese europee del settore vitinivicolo e mette un forte vincolo alla loro crescita in uno dei mercati più ricchi e promettenti, venga affrontato con chiarezza di intenti, avendo ben chiaro che si parla di mercati con potenzialità enormi e quindi particolarmente ambiti. Ci auguriamo veramente che le istituzioni facciano la loro parte e garantiscano l’uniformità delle regole sui mercati internazionali”, ha concluso Vallarino Gancia.

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