I deputati spagnoli, messe da parte le divisioni politiche, dallo scorso anno hanno unito le forze sotto la stessa passione, quella per il vino, dando vita alla Asociación Parlamentaria por la Cultura de la Viña y el Vino (Apcvv) che ha obiettivi decisamente concreti e ambiziosi, a partire dalla difesa dell’importanza culturale e storica del vino e dalle iniziative che possono far ripartire i consumi. Un’iniziativa ha già attirato l’interesse di altri Paesi, come ha raccontato alla redazione iberica di Vitisphere il presidente della neonata associazione, José-Cruz Pérez Lapazarán, portavoce dell’agricoltura del Partido Popular al Congresso e deputato della Navarra: “ci hanno chiesto informazioni sul nostro statuto sia dal vicino Portogallo che dal lontano Brasile”.
“La nostra - spiega Lapazarán - è un’associazione che, per prima cosa, vuole valorizzare l’importanza del vino come elemento fondamentale della nostra cultura mediterranea”. E vuole farlo coinvolgendo deputati, senatori, europarlamentari, ed ex parlamentari spagnoli, e l’idea è trasmettere a tutti loro, indipendentemente dal partito politico, l’interesse per il vino nel senso più ampio possibile. La Apcvv, nata l’anno passato, ha già celebrato tre tavole rotonde per strutturare e dare un senso al potenziale rappresentato da più di cento politici, ed il prossimo appuntamento, fissato per i primi di ottobre, affronterà il grane tema dei benefici portati dal consumo di vino alla salute, cui parteciperà anche il presidente dell’associazione mondiale di cardiologia, Valentì Fuster.
L’idea dei costituire un’associazione è venuta a marzo del 2012 a tre deputati, Perez Lapazaràn, Francisco Vañò (PP di Toledo) e Alejandro Alonso (Partido Socialista di Toledo), che hanno deciso di reagire alla perdita di valore del vino, alla riduzione della superficie vitata della Spagna e all’imperante politica di “tolleranza zero”, perché, come ricorda Lapazaràn, “non dobbiamo dimenticare che 350.000 persone vivono grazie a questo settore, e che negli ultimi 30 anni abbiamo perso qualcosa come 700.000 ettari di vigneti”. Le riunioni, almeno quelle celebrate finora, hanno visto anche la partecipazione e la collaborazione della Federación Española del Vino (Fev), dell’Observatorio Español del Mercado del Vino (Oemv), dello chef tre stelle Michelin Quique Dacosta, del produttore Victorino Martín, e dei giornalisti del settore Víctor de la Serna (El Mundo) e Carlos Delgado (El País).
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