Gli spumanti italiani mettono la freccia: in Usa non si spegne la sete di Moscato e Prosecco, tanto che nel 2012 il 63,7% delle bollicine importate è tricolore (contro il 59,8% del 2011): una crescita che riguarda anche la Spagna, coprotagonista del +6,4% delle importazioni di vino frizzante, una performance migliore di quella della produzione locale, le cui vendite, nel 2012, sono cresciute solo del 3,7%. A pagare dazio è lo Champagne, che continua a perdere terreno e, se nel 2011 rappresentava il 18% di tutti gli spumanti importati, nel 2012 la quota è scesa al 16%, come raccontano i dati dell’ultimo rapporto WineTab by Technomic.
Il merito del successo, oltre che dei massicci investimenti pubblicitari, che hanno portato ben 6 aziende italiane tra le prime 10 importatrici del settore (tra cui Mionetto e LaMarca), è anche di una maggiore “duttilità” delle bollicine italiane, rivisitate dai barman d’Oltreoceano in cocktail più o meno classici, dal Bellini al Mojito, una moda che fa avvicinare ed appassionare sempre più giovani, spingendo, ad esempio, la crescita del Prosecco nelle liste dei vini dei ristoranti a stelle e strisce (una presenza cresciuta del 12,6% nel 2012 sul 2011, secondo il MenuMonitor di Technomic).
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