La sicurezza contro le contraffazioni non è mai troppa e sono molte le aziende che si rivolgono a istituti di sicurezza per avere delle garanzie in più che arrivi il prodotto “giusto” al consumatore. Proprio per garantire sicurezza, tracciabilità e marketing, sono sempre di più le cantine del vino Doc che si rivolgono all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Ipsz), per avere sulla bottiglia il contrassegno di Stato. Tanto che, secondo l’Istituto, nel 2016, sono state ben 650 milioni le bottiglie contrassegnate. Un incremento del 10%, che sembra non fermarsi anche per il 2017, secondo i dati riportati allo stand del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali a Vinitaly.
Si tratta di uno strumento di sicurezza, una vera e propria centrale informativa, accessibile anche attraverso pc e app per smartphone, utile tanto al produttore quanto al consumatore. Un modello messo a punto dalla Zecca di Stato, in grado di abbinare caratteristiche di sicurezza “fisica” del prodotto ad un codice alfanumerico “logico” all’interno di un processo informatico. In questo modo, è possibile garantire la tracciatura del singolo contrassegno, dalla produzione fino alla consegna.
“L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - spiega Maurizio Quatrociocchi, responsabile sviluppo di Ipzs - lavora su 10 miliardi di produzioni tracciate e garantite e mette a disposizione il proprio sistema informativo per integrare tutti i dati relativi all’autenticità del prodotto, agli organismi di controllo sulla certificazione e al consorzio per le caratteristiche del prodotto”.
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