Il Sagrantino di Montefalco? Praticamente, lo ha inventato Marco Caprai. Certo, questo vitigno ha origini antiche, ed è stato vinificato da sempre dai contadini della zona e poi, a partire dagli anni Settanta, è comparso nella produzione di alcune realtà della zona (a cominciare dalla stessa Caprai che data 1978 le sue prime bottiglie in commercio). È altrettanto innegabile, però, che se oggi questo rosso, così particolare, è considerato uno dei maggiori vini italiani, e se il comprensorio di Montefalco è diventato uno dei casi più clamorosi di affermazione di un territorio grazie al vino, il merito è da ascrivere, in larga parte, a Marco Caprai e alla sua cantina, che può contare su 136 ettari coltivati a vigneto e 800.000 bottiglie prodotte di media ogni anno. Un’operazione pionieristica i cui ingredienti sono stati un’accurata ricerca, una rigorosa sperimentazione e praticate senza compromessi; oltre ad un profondo attaccamento ad un vitigno e al suo territorio di origine. E se nella denominazione sono pure emerse contraddizioni e non poche difficoltà nella gestione di un successo così improvviso, la cavalcata dell’azienda di Marco Caprai è stata travolgente. Venendo all’oggi, il Sagrantino Collepiano 2014 si conferma ormai un vino di fattura inappuntabile, stilisticamente ben leggibile, che punta ad equilibrio ed eleganza, e senz’altro non meno intrigante del suo fratello maggiore il 25 Anni.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024