La Maison Pol Roger, insieme a Bollinger, Louis Roederer e Billecart-Salmon, appartiene ancora agli eredi dei loro proprietari originari, mantenendo una gestione familiare, tanto da essere definita come la più piccola tra le grandi case di Champagne. Il suo “quartier generale” si trova al numero 44 della celeberrima Avenue de Champagne ad Epernay, capitale della Côte des Blancs. Secondo Winston Churchill, “il più delizioso e bevibile indirizzo al mondo”. Ma Pol Roger è una Maison di riferimento non solo per il suo blasone ma anche per il suo stile inconfondibile. Ha abbandonato nel 1971 l’uso del legno nei suoi vini, mentre il dosaggio non è sempre limitato, un mix che, in un certo senso, ne fa uno degli Champagne con più carattere e personalità tra quelli prodotti dalle grandi Maison, pur mantenendosi anche come grande classico. Il suo Vintage 2009, ottenuto da uve classificate Grand Cru e Premier Cru, matura sui lieviti per almeno otto anni prima di essere messo in commercio e possiede un perlage continuo e persistente, per uno Champagne che al naso alterna note fruttate, sia mature che fragranti, e cenni lievemente ferrosi insieme a ricordi di pietra focaia. La bocca è densa, l’attacco tendenzialmente morbido, lo sviluppo ampio, ma fresco e agrumato, con chiusura profonda e tesa. Uno Champagne che ha davanti a sé ancora molti anni di vita, un’impressione amplificata anche dall’assaggio proveniente da una Magnum.
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