Sorseggiare i vini di Doglia tra le colline di Castagnole delle Lanze, più volte esaltate nei raconti di Pavese: l’hanno battezzata qui “Moscato Experience”, e vale il viaggio. L’intraprendente enologo Gianni, maturata una decennale esperienza presso varie cantine di zona, torna alle origini. E, terza generazione di una dinastia di vignaioli la cui storia inizia nel 1947 con nonno Eugenio e l’acquisto della prima cascina, nei 9 ettari di proprietà, oltre ai Moscato, dà voce alle uve rosse tipiche: Barbera (tre d’Asti e una Nizza) e un Grignolino, con l’aggiunta extra di un fruttato e potente Merlot. L’ambizione è unica: produrre vini di alta qualità. Per farlo il suolo è gestito secondo le regole della “Green Experience”: un disciplinare tutto piemontese rispettoso dell’ambiente, attento alla biodiversità e al paesaggio, contraddistinto nel logo dal battito d’ali di una farfalla blu. Il Casa di Bianca prende il nome da un piccolo appezzamento in località Annunziata, terreni argillosi e calcarei a quota 300. Mai stucchevole - per scelta ostinata di chi lo fa - e sempre duttile, guadagna la scena per eleganza e freschezza. Bilanciato e giustamente cremoso, sciorina tratteggi di salvia e anice e, a contraltare, note di mela gialla matura e pasticceria. Progredisce al palato senza scatti, arrotondato dalla consistenza del frutto, per un sorso lungo e facilmente iscrivibile a memoria.
(Antonio Paolini)
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