Poggio Cagnano è una piccola cantina condotta da Alessandro Gobbetti, un trascorso a Londra nell’industria cinematografica e un approdo nella tranquillità delle vigne di Manciano, in provincia di Grosseto, piantate a partire dal 2007 a 450 metri sul livello del mare, per gli attuali poco più di 2 ettari (ma diventeranno 8 complessivi). Produzione, naturalmente limitata, ad oggi a 10.000 bottiglie, suddivise su cinque etichette aziendali. Viticoltura biologica, scelta raffinata dei legni d’affinamento, più vitigni locali che internazionali (Sangiovese, Ciliegiolo, Vermentino, Cabernet Sauvignon e Merlot), insomma gli ingredienti per fare vini interessanti ci sono tutti. Ma, come in molti casi analoghi di aziende nate fuori dagli snodi principali della Toscana enoica e sorte per volontà di imprenditori provenienti da altro settore, bisognerà aspettare qualche tempo per comprenderne il vero potenziale qualitativo. Intanto, l’assaggio del Maremma Toscana Altaripa 2015, da Sangiovese in purezza, ci conduce ad un naso pulito e non privo di sfumature, che incrociano fiori, frutti e qualche ricordo di erba, spezie e vaniglia. In bocca, l’attacco è dolce e lo sviluppo continuo e pieno di sapore e freschezza acida, con un tannino molto addomesticato che reprime però un po’ la personalità del vino. Finale di buona dimensione e lunghezza, con qualche cenno di rovere in esubero.
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