Se si riflette sulla storia vitivinicola italiana, almeno nell'accezione moderna del termine, il suo anno zero, quello del cambio di prospettiva viene fatto coincidere con quello “del metanolo” (1986) e fa una certa impressione leggere che la cantina Leone De Castris, già nell'Ottocento esportava vino sfuso negli Stati Unii, cominciando ad imbottigliarlo nel 1925. Giusto il tempo di assestarsi ed ecco un altro primato. Era il 1943, e dalle cantine salentine uscivano, per la prima volta in Italia, le bottiglie di un rosato dal nome curioso: Five Roses, per volere del generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze alleate, che aveva chiesto una grossa fornitura di vino rosato, però con nome americano. Tante cose sono cambiate da allora, eppure l'azienda è ancora oggi nelle mani caparbie della famiglia De Castris, decisa a perpetuare la valorizzazione della Puglia del vino e a migliorarsi costantemente. E a puntare anche su varietà squisitamente locali, come nel caso della Verdeca in purezza, oggetto del nostro assaggio. La Verdeca (Verdoiche in dialetto) è un vitigno a bacca bianca coltivato nelle terre di Gravina di Puglia, tanto che è noto anche come Verdeca di Gravina. La versione 2017 ha olfatto di frutta esotica e cenni agrumati. In bocca, il vino è molto sapido anche se l'annata in questione lo penalizza in parte, rendendolo dimensionale più che ritmato.
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