Milano come città del dialogo, capace di fare incontrare le tante anime del mondo del vino e metterle insieme, superando le divisioni ed aumentando appeal e competitività sui mercati internazionali: ecco l’obiettivo del Wine Business Forum, di scena ieri nella cornice dell’edizione “zero” della Milano Wine Week. Focus che ha riunito su 5 tavoli diversi, uno per ogni area tematica (Innovazione, Comunicazione, Finanza e Credito, Retail e Internazionalizzazione) alcuni dei più importanti stakeholder del mondo vinicolo italiano, che hanno raccontato il passato, il presente e le prospettive delle aziende, creando un collegamento generazionale nel settore vinicolo. Un dialogo che ha prodotto un documento finale consegnato da Federico Gordini, Presidente della Milano Wine Week, al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, con le considerazioni e le richieste della filiera riassunte dai moderatori delle diverse aree tematiche: Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies e Augusto Cremonini, Ceo di Inalca Food&Beverage per l’Internazionalizzazione, Barbara Lunghi, Head of Primary Markets di Borsa Italiana ed Ezio Castiglione, advisor Fondo Idea Agro per la Finanza ed il Credito, Simona Lertora, managing director marketing and business development DHL e Maurizio Montemagno, dell’Ufficio Dogane affari generali della direzione centrale antifrode e controlli per il commercio e la legislazione, Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, per l’Innovazione e Luciano Ferraro e Nicola Belli, ad Armando Testa, per la Comunicazione.
Centinaio, nel suo intervento, ha voluto sottolineare come la città di Milano riesca “a coniugare tutto quello che è il mondo del vino e soprattutto l’eccellenza del vino nel nostro Paese”, definendo il mondo del vino come “un settore in evoluzione, che vuole innovare, che vuole guardare al futuro e soprattutto a quelle che sono le potenzialità che ci sono al di fuori del nostro Paese. Quando si parla di internazionalizzazione, di comunicazione e innovazione, vuol dire che l’agricoltura e in particolare il mondo del vino sono in linea con quello che è l’andamento a livello mondiale. Il nostro impegno nel mondo del vino deve concretizzarsi in massima attenzione, rispondendo a quelle che sono le esigenze e le richieste del settore - ha concluso il Ministro - per promuoverlo sempre di più e trasformarlo in quella che è l’eccellenza dell’enogastronomia italiana”.
Focus - I punti emersi dai cinque tavoli
Tavolo Internazionalizzazione
Individuazione di un sistema di Governance e di strategia internazionale del vino italiano: creazione di un soggetto unico e strategico per la promozione del vino italiano all’estero.
Ottimizzazione dei meccanismi di proiezione internazionale: il turismo è un grande volano di affermazione del made in Italy.
Posizionamento dell’immagine e della reputazione del Brand vino Italia: la creazione di un’identità può portare ad un accrescimento del valore del prodotto, con un aumento della spesa in prodotti italiani.
Creazione di strutture atte al potenziamento delle competenze trasversali: cultura, formazione, comunicazione e innovazione, sono fattori chiave sia per operatori di settore che per consumatori.
Tavolo Finanza e Credito
Esigenza di una innovazione normativa che affronti il tema del “magazzino” agevolando strumenti come la cartolarizzazione.
Facilitare soluzioni come “Elite Wine Basket Bound” con forme di agevolazioni per le emissioni collettive.
Innovare il ruolo dei consorzi di tutela come strumenti di internazionalizzazione ai quali associare forme di finanziamento per l’export.
Consentire, attraverso le necessarie innovazioni nelle direttive per gli investimenti dei fondi pensione e degli enti previdenziali, di dare priorità all’economia reale attraverso gli investitori istituzionali utilizzanti la normativa sui PIR.
Tavolo Commercio e Legislazione
L’Italia è una piattaforma che attrae turismo e il vino è uno degli asset da valorizzare per sviluppare business.
Sfruttare le potenzialità dell’Unione Europea come primo mercato di riferimento per il mercato italiano.
Creazione di una franchigia per la vendita e l’acquisto di un numero ridotto di bottiglie - anche online - solvendo l’eventuale accisa nel paese membro di spedizione.
Snellimento dei flussi di logistica e trasporto per le piccole spedizioni attraverso la semplificazione dei processi.
Tavolo Innovazione
Supporto economico anche attraverso tecnicismi e sgravi fiscali per strutturare un modello di comunicazione nel “sistema Italia”, un supporto attivo per dare più valore alla territorialità e per creare un triangolo territorio-vino-turismo.
Investire su formazione degli operatori di settore, anche attraverso la regolamentazione dei percorsi formativi e incentivare la ricerca applicata facendo sistema con l’Università.
Supportare il progetto di digitalizzazione delle aziende produttrici.
Ridurre la distanza tra produttore e consumatore grazie ad un utilizzo dell’innovazione tecnologica che crea una nuova piazza virtuale dove produttori e consumatori possono incrociare domanda – offerta.
Tavolo Comunicazione
Programma di educazione degli alunni della scuola dell’obbligo sulla cultura e la storia del vino.
Promuovere l’istituzione di un ministero per la tutela del Made in Italy, dal vino al cibo, alla moda.
Fondi per programmi di comunicazione all’estero, continuando i programmi già avviati in Stati Uniti, Cina e Giappone. Con interventi mirati e obiettivi chiari.
Raccolta mondiale di informazione per decidere in quali Stati Investire (Big Data), i dati andranno poi messi in Rete, a disposizione delle aziende.
Incentivi per la promozione facendo arrivare in Italia giornalisti e opinion maker per formarli sul vino italiano, e incentivi per permettere alle aziende di assumere giovani leve della comunicazione per aumentare la presenza in Rete e sui social media.
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