La morfologia della zona di produzione del Vino Nobile di Montepulciano è piuttosto insolita; sebbene questa DOCG possa essere prodotta solo nel comune omonimo, una parte sostanziale dell’appellazione rimane infatti al di fuori del territorio abilitato. Il nucleo storico si trova intorno alla città e gli immediati confini, ma poi si scende e, muovendosi ad est, si incontra una pianura larga, bassa, senza il beneficio che conferiscono i pendii, più umida e con suoli piuttosto pesanti. Poco adatta alla viticoltura, insomma e infatti senza vigneti. Poi però si comincia di nuovo a salire e, trovando suoli e microclimi idonei, ricompaiono i vigneti sulla via verso Valiano e il confine con Cortona. Qui, negli ultimi decenni, si sono affermate diverse realtà importanti fra le quali Lunadoro, fondata da un coltivatore di cereali innamorato del vino. E ora c’è la Schenk altoatesina il cui acquisto della cantina è sicuramente un buon segno: l’arrivo di investitori dal di fuori è una testimonianza di stima e fiducia. Ben meritate in questo caso: i vini degli ultimi anni sono stati non solo molto buoni ma anche in miglioramento continuo. Merito pure del lavoro di Maurizio Saettini, enologo consulente, la cui presenza ha inoltre garantito una continuità di stile: eleganza e intensità in ottimo connubio, profumi puliti, precisi e varietali, persistenza e sapidità impeccabili. Vini veramente nobili.
(Daniel Thomases)
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