Una bottiglia dal doppio significato e valore. E non solo perché è la ‘prestige’ d’una maison familiare tra le più gloriose della regione, ma perché da un lato fa da ghiottissimo antipasto e implicito test per il millesimo successivo, il celebrato 2008 (accortamente tenuto in rampa ad affinarsi) e dall’altro ha il singolare sapore di un’opera a quattro mani. Il mosaico di grandi parcelle di Chardonnay che compone il Comtes 2007 è stato, infatti, composto e vegliato per anni dallo chef de cave uscente, Loïc Dupont, che ha ufficialmente lasciato iI posto, dopo trentennale militanza, giusto pochi mesi fa ad Alexandre Ponnavoy, digionese laureato in Borgogna e fregiatosi di master a Reims, già con Roederer, e da tre anni in rodaggio al fianco del suo predecessore. A lui è poi toccato dunque il compito di sdoganare il 35mo millesimato top sfornato da Taittinger nell’arco d’annate dal 1952 a oggi (poco più di uno su due, a prova di selettività estrema) e proporne una versione di spiazzante intensità, introdotta da un mix olfattivo in cui i fruttati bianchi prendono presto il sopravvento sulle note floreali, venati da eleganti nuance aniciate ben ribadite a fine sorso (di lunga e tenuta persistenza), e condite al palato da una sapidità spiccata che ne bilancia la materica grassezza marcata da ricordi di frutta secca. Un vino di grande impatto dunque, e soprattutto di già lussuosa godibilità.
(Antonio Paolini)
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