Sono trentanove gli ettari vitati, di questa che è una delle realtà più rappresentative del panorama enologico friulano, incarnando un po’ il ruolo di azienda di riferimento del Collio goriziano. Una storia dalle radici lontane che parte dal 1930 con Daniele Venica, passando per Delchi e arrivando all’attuale staff aziendale condotto da Giorgio e dal fratello Gianni, dalla moglie Ornella e dai figli. La cifra stilistica è ormai ben definita: pulizia e freschezza dei vini protagoniste, nessuno spazio ad inutili appesantimenti, dato che il territorio è in grado di originare prodotti già ben strutturati, capaci di esprimersi al meglio senza l’uso del legno. I terreni del Collio, infatti, sono costituiti da marne ed arenarie stratificate, note con il nome di “Ponka”, che hanno generato un terreno dapprima granuloso ed infine minuto. Un'azienda, peraltro, tutta immersa in un contesto paesaggistico splendido, ad un passo (e non è un modo di dire) dalla Slovenia. Detto questo, ovviamente, sono i vini, quasi sempre di eccellenza assoluta, a fotografare in modo ineccepibile una delle migliori realtà del Collio. E il Friulano Ronco delle Cime 2017, oggetto del nostro assaggio, ne è l'ennesima testimonianza. Ha profumi limpidi di ginestra e fiori di campo con leggeri tocchi di frutti esotici, un sorso salmastro, fresco e di grande sapore, dal bel ritmo, continuo e dal perfetto equilibrio.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024