L’SP68 era la più antica via del vino. Generazioni di contadini camminavano il sentiero del Cerasuolo di Vittoria per giungere alla costa: Arianna Occhipinti è legata a quella che rappresenta anche per lei la sua strada nel mondo del vino. A 22 anni, dopo la laurea in viticoltura ed enologia all’università di Milano, torna alle sue radici. Ritorna in quella terra dove lo zio Giusto Occhipinti di Cos l’aveva ispirata. Con 2 ettari, forse la più giovane viticoltrice italiana, nel 2004 “natural woman”, leva i suoi primi vini al mondo. Allora era a Contrada Fossa di Lupo, lungo la SP68; oggi, dopo 14 anni, è a Contrada Bombolieri, sempre nella SP68 e gli ettari son diventati 28. Personalità magnetica, Arianna ci ha accolto nella sua cantina e nella sua accogliente palmento-casa adiacente. E’ cambiata in questi anni. Emana una consapevolezza più profonda ed intima, che si sente nei suoi vini. Non sempre mi sono piaciuti, li trovavo a volte irrisolti, scontrosi. Da qualche anno invece brillano di una luce propria e il confronto con l’ultimo suo progetto, quello delle contrade (a Vittoria non si era mai fatto), con vinificazioni separate a seconda dei suoli, di un vitigno tanto amato, il frappato, è stato illuminante. Bombolieri, BB 2016, al suo primo anno, su terreni calcarei e argillosi, con vigne di 25 anni, è una forza della natura: dritto, grintoso nella sua gioventù, vibra del nerbo del fuoriclasse.
(Alessandra Piubello)
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