Trent'anni di Gravello, non solo vogliono dire tre decenni di un'etichetta nata con i Librandi, ma richiamano l'evoluzione del vino in Calabria. Nicodemo e Antonio Librandi, alla fine degli anni '80, pensarono a una bottiglia che potesse giocare alla pari con altri vini italiani. Nasce con questo desiderio il blend di Gaglioppo (60%) e Cabernet Sauvignon, che porterà il Gravello - prima annata 1988 - prima sotto la supervisione enologica di Severino Garofano e poi sotto quella di Donato Lanati, enologo tutt'oggi della cantina di Cirò Marina. I premi arrivano subito e portano i primi tre Bicchieri in Calabria: è il 1989 e anche nello stivale d'Italia i vitigni internazionali sembrano dare ottimi risultati: Nicodemo Librandi parla di etichetta-protesta contro la rigidità della Doc Cirò. Il Gravello nasce nelle tenute di Critone e Rosaneti su terreni calcarei-argillosi, fermenta in acciaio e fa macerazione per due settimane. Passa 12 mesi in barrique e altri sei in bottiglia. In un flight di quasi 30 bottiglie non è facile scegliere l'annata migliore. Più semplice farsi ammaliare da quella preferita e io rimango colpita dalla 2001: un colore rubino ancora acceso, naso di frutta e fiori secchi, leggera foglia di pomodoro; in bocca sensazione ematica, poi cenere, fumo, terra bagnata. Spinta acida ancora notevole, tannico e compatto nella tessitura, finale lungo e profumato di arancia appena amara.
(Francesca Ciancio)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024