Se fu l’imprenditore umbro Silvio Nardi, addirittura negli anni Cinquanta del Secolo scorso, in qualche modo a scommettere “ante litteram” su Montalcino, poi tra i soci fondatori del Consorzio del Brunello di Montalcino nel 1967, è stata sua figlia Emilia a condurre, a partire dai primi anni Novanta, a buon diritto l'azienda di famiglia tra le cantine più significative della zona. Oggi Tenute Silvio Nardi è una realtà produttiva non secondaria dell’areale anche in termini numerici, forte di 80 ettari a vigneto per una produzione media di 250.000 bottiglie. I vigneti sono suddivisi tra le tenute di Manachiara, nel settore orientale della denominazione e Casale del Bosco nel versante nord-ovest, coprendo quindi due zone profondamente differenti in cui il Sangiovese si esprime con accenti diversi ma sempre affascinanti. In accordo con quello che potremmo definire il “rinascimento” del Rosso di Montalcino, troppo spesso adombrato dal più celebrato Brunello, anche Tenute Silvio Nardi ha, specie nel recente passato, migliorato la qualità complessiva del suo Rosso. La versione 2016, complice anche un’annata propizia per la tipologia, mette in mostra un bel naso che profuma di ciliegia fresca accompagnata da qualche cenno di pepe. In bocca, il vino punta sulla piacevolezza e il ritmo del sorso che si sviluppa croccante e saporito, fino ad un finale che ci riporta alla fragranza del fruttato.
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