Tutto inizia nel 1970 grazie a Riccardo Bruna, pur se dal 2000 in avanti saranno poi le figlie Francesca e Annamaria a condurre le danze, unite al marito della prima, Riccardo Germano. Protagonista, quest’ultimo, anche per la sua decisa predilezione verso un’ecosostenibilità ambientale tesa ad allevare al meglio vigne che ormai viaggiano fra i trentacinque e i quarant’anni d’età, cresciute su suoli argilloso-alluvionali. Dire dei Bruna significa dire del Pigato, un’uva localmente tipica, ma non facile da gestire qualitativamente, nella quale la cantina ha sempre creduto fermamente, permettendole di esprimersi al meglio, senza per questo dimenticare i validi risultati ottenuti con Syrah, Rossese e Granaccia. Pian piano, nel tempo la cantina ha ampliato il proprio patrimonio viticolo, anche se comunque ci si trova complessivamente dinanzi a poco più di otto ettari. Un classico aziendale, a dirla tutta giustamente celebrato, è stato negli ultimi anni U Baccan: per l’appunto un Pigato in purezza, a cui non sono mai mancati i dovuti riconoscimenti. Ma sarebbe un peccato non ricordare Le Russeghine, una selezione che vede anche legno grande, incredibile per la sua territorialità: toni salmastri, fiori bianchi e ricordi di timo, macchia mediterranea, erba medica, rosmarino e fiori secchi. Articolatissimo anche al palato, produrrà un assaggio ricco, morbido e di lunga persistenza.
(Fabio Turchetti)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024