Un'altra etichetta riuscita per Donnafugata. Grazie alla bravura dell'illustratore Stefano Vitale e all'amicizia che lo lega da decenni alla famiglia Rallo, anche il nuovo vino etneo ha un'immagine impattante. Di Fragore senza dubbio colpisce il volto di donna dai capelli di fuoco, circondata da lapilli colorati che sembrano pianeti di una galassia vinosa, quella di Donnafugata, che ha ormai presidi in tutta l'isola. Qualcosa di esplosivo che preserva però quella delicatezza che ha sempre caratterizzato la "donna in fuga" della cantina siciliana. Un binomio, potenza ed eleganza, facilmente riscontrabile nel vino. Un Nerello Mascalese in purezza che nasce dal cru di contrada Montelaguardia a Randazzo a 750 metri di altezza. Il terreno è quello del vulcano, lava e sabbia, con una parte di vigneto a controspalliera, l'altra ad alberello. Questa 2016 è la prima annata, per un vino che fa fermentazione in acciaio e macerazione sulle bucce per circa 10 giorni. I passaggi successivi sono un affinamento in legno per 14 mesi e altri 10 in bottiglia. I sentori sono quelli classici del vulcano: la viola al primo impatto, poi frutti rossi come la ciliegia e il ribes. La matrice etnea è nella pietra focaia che si avverte in bocca insieme a note di legno dolce e spezie. Un vino ancora giovane e lo si capisce dai tannini ancora un po' ruvidi, ma che si può apprezzare subito o lasciare invecchiare per qualche anno.
(Francesca Ciancio)
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