Quando dici che lo spazio è tiranno! Metterle in fila in questo caso, infatti, non sarà affatto semplice: biologica, biodinamica, architettura eco-compatibile, sperimentazione, territorialità, diversificazione, basso impatto ambientale, bellezza, natura, passione ed esperienza. Basta così, per il momento: anche perché i più smaliziati potrebbero giustamente obiettare: “Si, d’accordo, ma i vini come sono?”. Domanda comprensibilissima: anzi, dati i presupposti pressoché d’obbligo! Sarà bene precisare subito, quindi, che i vini sono a livello del resto, capaci di trasmettere nel bicchiere lo spirito che sovrintende a quanto sopra sintetizzato. Fra le prime aziende franciacortine a partire dalla Doc (pur se va ricordato che i vini Barone Pizzini significano anche la marchigiana Pievalta, sulle colline di Jesi, così come Poderi di Ghiaccioforte, in Maremma), oggi la cantina è davvero un esempio mirabile per scelte e lungimiranza: con la soddisfazione recente, fra le altre, di vedere il suo direttore generale, Silvano Brescianini, succedere a Vittorio Moretti alla presidenza del Consorzio del Franciacorta. Una produzione di classe, come dimostra il Bagnadore, un caposaldo: la Riserva 2012 (sessanta mesi sui lieviti e parziale barrique) ha naso agrumato e ricordi di tiglio e ginestra. In bocca polputo, sapido e persistente, regalerà un sorso complesso, articolato e di grande finezza.
(Fabio Turchetti)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024