Non sono molte le aziende che possono vantare tre secoli e mezzo di storia, ma la Leone de Castris di Salice Salento fa parte di questo gruppo ristrettissimo. Fu fondato nel 1665 da Oronzo Arcangelo Maria Francesco dei Conti Lemos, il quale, rientrato dalla sua Spagna natia (dove aveva venduto possedimenti familiari), costruì una cantina per vinificare le uve degli estesi vigneti già piantati nella zona. Per secoli fonte di vino che ha fatto la storia dell’Italia. Rimangono tuttora 300 ettari di vigna piantati principalmente nelle varietà che caratterizzano il Leccese: Negroamaro, Primitivo e Malvasia Nera. Ma Piernicola de Castris, che ha preso le redini dell’azienda dal padre Salvatore, ha voluto dare un ulteriore slancio alle produzioni e, con l’aiuto di Riccardo Cotarella, ha iniziato un programma di ricerca mirato a novità e miglioramenti, che ci ha regalato, fra i primi frutti, un bel vino di Susumaniello. Il vitigno è sempre stato presente in zona, ma svolgeva un ruolo minore, complementare, anche a causa del suo grande vigore e delle produzioni molto abbondanti. Ma con l’età le viti si regolano, le rese si fanno normali e controllabili; e così l’uva diventa in grado di contribuire molto alla struttura di altri vini. Da solo invece è una rivelazioni: frutta nera, in primis la mora, aromi molto speziati, intensità, concentrazione e struttura al palato, potenzialità di invecchiamento incontestabili.
(Daniel Thomases)
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