Lapio è noto non solo come uno dei comuni di maggiore importanza per la produzione di Fiano di Avellino, ma anche, anzi soprattutto, per la qualità elevata che il terreno e microclima conferiscono a questo vino. E non solo: si tratta di uno dei pochi luoghi dell’avellinese dove, assieme a questa prestigiosa Docg - storico grande bianco dell’Italia, si può produrre anche il Taurasi. Sin dall’inizio degli ’90, l’azienda Colli di Lapio di Clelia Romano è stata un punto di riferimento della Campania e il suo Fiano spicca anche nel panorama nazionale. Qui non si temono degustazioni verticali: questo è un bianco che può durare facilmente un decenni, non mantenendo semplicemente le sue caratteristiche, ma migliorandole anno dopo anno. Il luogo alto, a 550 s.l.m., è molto fresco e ventilato ed è protetto ad est dalla catena dei Monti Picentini, che salgono fin sopra 1.200 metri. Brezze marine si incuneano fra le valli del Calore e del Sabato, portando aria nuova e diversa. Sito magico, in poche parole, e la viticoltura della proprietaria e i consigli enologici di Angelo Pizzi fanno il resto. La vendemmia inizia e termina solo quando c’è la certezza che le uve sono arrivate alla maturazione perfetta, si parte solo in ottobre e si conclude alle volte addirittura in dicembre. Le fermentazioni possono durano anche tre settimane e gli estratti raggiungono i 23 gr/l. Vini che sono fra i vanti d’Italia.
(Daniel Thomases)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024