La famiglia Amiot produce vino da cinque generazioni e oggi sono i fratelli Didier e Jean-Louis a guidare l’azienda. Non si tratta di un Domaine di quelli particolarmente sotto i riflettori, ma, specie nel recente passato, le sue etichette hanno dimostrato una crescita lusinghiera. Merito, fra le altre cose, di un abbassamento del legno nuovo (niente sui Village, 30% sui Premier Cru, 50% sui Grand Cru). 8 gli ettari di vigneto, costituiti da 40 parcelle situate per l’ 85% a Morey-Saint-Denis e per il restante 15% nel Comune di Gevrey-Chambertin, per questa cantina in cui le operazioni enologiche sono ridotte all’osso, con l’obbiettivo di mettere, evidentemente, in primo piano le potenzialità e il carattere del terroir. Domaine Pierre Amiot ha in portafoglio anche il Grand Cru Clos de la Roche (Aoc dal 1936) che prende il nome dalla natura particolare del suolo, ricco di roccia calcarea e ricoperto da uno strato sassoso. La superficie di proprietà del Domaine è di poco più di un ettaro (sui 13 ettari totali del Clos). La versione 2002, figlia di un millesimo da annoverare di certo tra i migliori del nuovo millennio, possiede naso di piccoli frutti rossi ed erbe aromatiche, cenni di pietra focaia e un tocco di selvaggina. In bocca, la tessitura è articolata e leggiadra allo stesso tempo, dallo sviluppo fragrante, ritmato e non privo di chiaro-scuri, fino ad un finale quasi piccante.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024