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VITICOLTURA VERDE

Global warming: la lotta condivisa delle famiglie Torres e Jackson alle emissioni di CO2

Non solo ricerca genetica sulle varietà resistenti, il cambiamento climatico si affronta soprattutto nelle pratiche industriali
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Le famiglie Torres e Jackson unite contro le emissioni di CO2

Anche il mondo della viticoltura deve far fronte ai cambiamenti climatici, e se da una parte si studia e si lavora ad una risposta agronomica, con la ricerca che ha dato vita a nuove varietà resistenti, già produttive anche nel vigneto Italia, specie al Nord Est, dall’altra cresce il senso di responsabilità di un settore che, come qualunque altro, per produrre ha bisogno di energia, partecipando suo malgrado direttamente al boom delle emissioni di CO2. È su questo aspetto, come racconta il magazine Uk “The Drinks Business” che si concentrano gli sforzi delle “International Wineries for Climate Action”, la nascente organizzazione delle aziende del vino, guidata dalla spagnola Torres, che si è posta come obiettivo primario l’abbattimento dell’80% delle emissioni entro il 2045, l’unico modo per arginare gli impatti devastanti del global warming. Del resto, Miguel Angel Torres è impegnato su questo fronte sin dal 2006, quando, folgorato dal documentario “An Inconvenient Truth” dell’ex candidato alla Casa Bianca Al Gore, diede via ad un piano di investimenti per far diventare il colosso iberico una cantina a tutti gli effetti ad emissioni zero (o carbon free che dir si voglia, ndr), investendo dal 2008 nel progetto “Torres & Earth” ben 12 milioni di euro. Una strada lunga da percorrere, che ha come primo obiettivo il taglio delle emissioni del 30% entro il 2020, ma l’obiettivo, come lo stesso Miguel Torres raccontò al Vinexpo 2017 di Bordeaux a WineNews è assolutamente raggiungibile, specie in un percorso di condivisione delle buone pratiche e degli obiettivi con altre grandi aziende in giro per il mondo.
Un compagno di viaggio importante, in questo senso, è l’americana Jackson Family Wines, che nel 2018 ha vinto il “Water Management Award” dei “Drinks Business Green Awards”: dal 2008 il big del vino Usa ha abbattuto l’uso di acqua in vigna del 34%, aumentando contestualmente la propria produzione, e nel cammino condiviso con Torres ha abbattuto le emissioni del 25%, in linea con gli obiettivi. La collaborazione, appena iniziata, poggia su tre principi, che andranno a delineare un quadro condiviso: prima di tutto, una verifica annuale fatta da società terze delle emissioni di CO2, quindi l’adozione di un approccio scientifico che segua le linee guida stabilite nel 2015 dl COP21 e dagli accordi di Parigi, infine l’utilizzo di almeno il 20% di energia rinnovabile generata all’interno dell’azienda per compensare il consumo energetico della cantina. L’obiettivo, per Katie Jackson e Miguel Torres, alla guida delle rispettive cantine, diventa ora quello di proporre un modello replicabile da altre aziende enoiche in tutto il mondo, in modo da fare massa critica, ed offrire risposte tangibili alla riduzione dell’impronta carbonica dell’industria.

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