La Malvasia delle Lipari ha una storia millenaria che inizia con i coloni greci intorno al VI secolo a.C.: non a caso il calabrese Greco di Bianco ha l’identico DNA della Malvasia eoliana. È nei primi anni settanta che a Salina arriva per una vacanza Carlo Hauner geniale designer, architetto e pittore bresciano. All’epoca la viticultura nelle Eolie, dopo la grande emigrazione che tra le due guerre le aveva spopolate, era diventata un’attività marginale per un’economia che da agropastorale si trasformava celermente in turistica. Hauner intuisce invece che quel vino denso e profumatissimo che gli eoliani bevevano a fine pasto aveva delle enormi potenzialità. Repente si trasferisce a Salina, fonda la sua cantina e comincia a comprare terreni, chiama l’allora giovanissimo Attilio Scienza a cui fa impiantare un bellissimo vigneto, ancora esistente, a picco sul mare e con un’altra geniale intuizione affianca alla produzione di vini dolci quella di vini secchi. In breve è un successo internazionale suggellato da Veronelli che ringrazia pubblicamente Carlo Hauner per aver salvato la Malvasia delle Eolie da sicura scomparsa. Adesso a seguire la produzione è suo figlio Carlo Jr., la sua Malvasia Passito 2016 è ampia e complessa al naso tra sentori di agrumi canditi, sambuco, lavanda, datteri e fichi, mentre in bocca, il frutto, intercettato da una freschissima spina acida, si allarga bene sul palato, carezzandolo lungamente.
(Massimo Lanza)
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