Era il 2007, quando l’ammiraglio Sergio Muscari Tomajoli decise di far compiere il grande passo all’attività vitivinicola di famiglia, fino a quel momento relegata soltanto ad una produzione ad uso casalingo. Ecco allora che su quelle terre che l’Ente Maremma aveva concesso alla sua famiglia, per decenni coltivate a ortaggi e frutta, anche grazie alla consulenza dell’enologo Gabriele Gadenz - tuttora operativo – arrivarono due ettari di nuovi vigneti: degradanti dolcemente verso il mare e da cui si toccano almeno con l’occhio l’Isola del Giglio e l’Argentario. Una volta venuto a mancare Sergio è stato il figlio Marco ad aver preso saldamente in mano la barra del timone, occupandosi dell’azienda a trecentosessanta gradi, dall’uva alla commercializzazione: nel massimo rispetto della natura e con solfitazioni minime in cantina. I nomi delle etichette si rifanno alla storia e alle tradizioni di questo lembo laziale dai trascorsi etruschi: vale per il rosato Velca, da Montepulciano, come per il rosso Pantaleone, da Petit Verdot. Il Nethun, invece, è frutto di un Vermentino di biotipo còrso, originario di Sartene (esclusivamente tre, infatti, i vitigni presenti in azienda). Un bianco, passato solo in acciaio, dai riflessi verdolini e con richiami agli agrumi, ai fiori bianchi e alle erbe mediterranee. In bocca sapidissimo ma equilibrato, chiuderà terso e asciutto al palato.
(Fabio Turchetti)
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