“Le ragazze fanno grandi sogni”, cantava Edoardo Bennato; per aggiungere, un verso dopo, che “forse peccano di ingenuità”. Non è il caso, diciamolo subito, delle due “ragazze” titolari di quest’azienda del Cesanese, pilotata con mano sicura da Marcella Giuliani. I sogni qui son certo grandi (e il nome stesso scelto per la bottiglia di punta, nonché l’affinamento ambizioso dopo il quale viene rilasciata lo dicono bene), ma tutt’altro che ingenui. Quando Marcella ha scelto di riconvertire il proprio fronte occupazionale alla cura d’una parte della tenuta di famiglia, le cui origini risalgono alla seconda metà dell’Ottocento (e contava ai tempi su una superficie ben più ampia) lo ha fatto da subito con intenzioni tutt’altro che di routine, e obiettivi (vedi la scelta del bio) certo non banali. L’uva “indigena” pilastro del territorio è da tempo tra le laziali più – se non “la” più – reputate. Ma manca ancora qualcosa perché il capo dell’aristocrazia enoica venga doppiato del tutto. Casa Giuliani prova a dare la sua spinta col Dives: otto anni portati con l’autorevolezza dell’età adulta, e senza neanche uno degli acciacchi retaggio di quella successiva. Speziato ed eclettico nel bouquet che spazia dalla ciliegia selvatica a note di cannella e cuoio, passando per ricordi di prugna e nuance appena tostate, in bocca è felicemente vivo e fresco, elegante e dai tannini fitti ma vellutati.
(Antonio Paolini)
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