Descrivere un’azienda del calibro di Speri è impresa allo stesso tempo semplice e complicata. Semplice perché la storia di una famiglia che inizia la sua attività vitivinicola nel 1874 offre un sacco di spunti, chiavi di lettura e prospettive possibili. Difficile per lo stesso motivo, in quanto una così golosa possibilità certo non è sfuggita a tanti narratori prima di noi, che hanno in pratica prosciugato il mare delle scelte originali possibili. Tant’è. Non ci sottraiamo ad una sintesi di massima di questo casato della Valpolicella, alla sua capacità pionieristica e allo stesso tempo innovatrice. Continuità, ovvio, forte radicamento al territorio, ci mancherebbe; ma allo stesso tempo anche innovazione e voglia di cambiare passo quando i tempi lo richiedono. Oggi Speri conta su 60 ettari a biologico per una produzione di 350.000 bottiglie e guarda al presente con scelte imprenditoriali ben precise. Il risultato è una gamma di cinque etichette (quelle classiche della valle) tutte dal carattere elegante. Ne fa parte anche il Valpolicella Ripasso Classico Superiore che è un vino vigoroso, costruito a partire dalla sua tradizionale vinificazione di "ripasso", appunto. Il 2016 al naso si caratterizza per un incrocio invitante tra aromi fruttati e toni speziati. In bocca, l'ingresso è molto morbido e caldo, e lo sviluppo è avvolgente con tannini particolarmente levigati e finale ampio e succoso.
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