Il prossimo anno Marinella Camerani festeggerà le trentacinque vendemmie in Corte Sant’Alda, l’azienda comprata dai genitori a Mezzane di Sotto agli inizi degli anni Ottanta e che lei, arrivata in cantina nel 1985, ha completamente trasformato sotto ogni punto di vista: cominciando col passare all’agricoltura biologica prima e dal 2003 a quella biodinamica. Nel frattempo ha reimpiantato a Guyot tutti i vecchi vigneti a pergola con densità varianti dalle 5.000 alle 10.000 piante per ettaro a seconda del suolo e dell’esposizione. Giova ricordare che prima di questo lavoro di reimpianto Marinella ha fatto realizzare una vera e propria zonazione di tutta la sua azienda in modo da capire quale varietà meglio si adattasse ad ogni differente tipo di suolo. Adesso con lei in azienda a darle manforte c’è la figlia Federica, con cui ha messo in piedi il progetto “Adalia”, un marchio già operativo con quattro ettari di vigneto dedicato e l’idea di produrre vini di beva più morbida e immediata senza però perdere in complessità. L’Amarone ’13 si presenta al naso con un ampio bouquet fatto di viola appassita, piccoli frutti di bosco a bacca scura, spezie come chiodi di garofano, paprika e pepe rosso, tabacco e grafite. Mentre il sorso ampio, spesso e succoso, rinfrescato da una vivace fonte acida, avvolge dolcemente il palato tenuto su da una fitta rete tannica per un finale lunghissimo ed appagante.
(Massimo Lanza)
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