02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
LOTTA

Wine Drinkers UK, distributori, wine lover e wine writer contro le tasse sul vino

#CutBackWineTax, sfocia sui social la protesta della lobby del vino britannica: il 61% della spesa per una bottiglia da 5 sterline finisce in tasse
GRAN BRETAGNA, TASSE, WINE DRINKERS UK, Mondo
Il movimento Uk contro le tasse sul vino

Basta tasse sul vino. L’appello arriva dalla Gran Bretagna, dove la Brexit, più o meno imminente, minaccia di inasprire il peso delle accise sul vino importato dall’Unione Europea, che è poi la stragrande maggioranza di quello consumato, vessando, ancora di più, un settore già schiacciato dal fisco. A farsi portavoce di un disagio tutt’altro che nuovo sono alcuni dei maggiori fornitori di vino del Paese, tra cui spiccano i nomi di Treasury Wine Estates, Concha y Toro ed Enotria, che hanno dato vita ad una vera e propria lobby: Wine Drinkers UK, che ha lanciato la campagna social #CutBackWineTax. Anche la scelta del giorno, il 12 agosto, quando la “battaglia” è iniziata ufficialmente, non è casuale: equivale simbolicamente al 61% dell’anno, che è esattamente il peso delle tasse su una bottiglia che costa, allo scaffale, 5 sterline, di cui 2,23 sterline in imposte e 83 penny in Iva. Ma non è tutto, perché mentre i consumatori britannici continuano a pagare più tasse per bere vino di qualsiasi altro Paese europeo, le imposte sugli altri alcolici, dalla birra al sidro passando per i superalcolici, sono rimaste invariate negli ultimi anni: ecco perché a sposare la lotta, oltre ai distributori, ci sono sempre più consumatori e wine writer ...

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli