Delle sei tenute sparse per la Sicilia, 440 ettari di cui 380 vitati, tutti in regime di agricoltura biologica certificata, quella di Calamoni a Favignana con i suoi 5 ettari e la più piccola. La vigna circondata dai classici muretti a secco, che la proteggono dal vento, si trova a soli dieci metri dal mare. Trattandosi di un’isola relativamente recente, Favignana è emersa solo da 600mila anni, il suolo ha una composizione molto diversa rispetta ad altre isole del Mediterraneo in genere di origine vulcanica, il suolo è infatti di calcarenite ricca di fossili di organismi marini come conchiglie, lische, gusci e alghe, appoggiati su strati di biocalcarenite quaternaria, la vicinanza con il mare arricchisce il suolo di componenti saline e minerali, mentre il vento deposita tra le vigne la Poseidonia un’alga che seccatasi sulla battigia, trasportata dal vento tra i filari, fa da concime naturale. Un terroir unico tanto che parte del vigneto è stato impiantato a piede franco perché sabbia e sale tengono lontana la filossera. Da un terroir così particolare non poteva che nascere un vino unico ed affascinante come il Favinia che nella versione 2017 si presenta al naso ampio e persistente con sentori iodati, di frutta tropicale, agrumi, lavanda ed erbe aromatiche fresche mentre il sorso sapido di bella e agile struttura si dipana bene tra freschezza e frutto succoso per un finale lungo ed agrumato.
(Massimo Lanza)
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