Monsupello, o dell’Oltrepò Pavese. Sintesi apparentemente troppo enfatica, almeno per chi fosse poco addentro alle specifiche vicende del territorio lombardo: ma che non apparirà troppo estrema a coloro che seguono da anni il percorso di crescita di un ambito in anni lontani sottovalutato dai suoi stessi protagonisti, e che a cantine come questa deve anche (o soprattutto?) gli esponenziali progressi ormai unanimemente riconosciuti. Fu l’indimenticato e lungimirante Carletto Boatti, durante gli anni Settanta, a fornire il qualitativo abbrivio aziendale che oggi è marchio di fabbrica, anche se per ritrovare gli inizi viticoli della famiglia dovremmo addirittura risalire alla fine dell’Ottocento. Oggi sono la moglie Carla e i figli Pierangelo e Laura a condurre le danze ruotanti attorno agli oltre cinquanta ettari di proprietà, tutti vendemmiati a mano: con i titolari coadiuvati da figure professionalmente imprescindibili per l’attività, alcuni dei quali presenti in azienda da moltissimo tempo. Grazie alla rigorosa filosofia produttiva, sempre foriera di un risultato finale quantitativamente contenuto entro il 55% rispetto alle uve a monte, la gamma si presenta tutta interessante, compresa l’appendice spumantistica. Nello specifico questo Riesling si rivelerà fresco, elegante e percorso da ricordi agrumati, di pesca e di fiori di campo: sostenuti da un finale sapido e persistente.
(Fabio Turchetti)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024