Maison attualmente fra le più dinamiche, Ayala sta riconquistando il posto che le spetta. Tra i nomi più importanti della Champagne fino al secolo scorso e poi quasi dimenticata, comincia a risorgere all’inizio del nuovo millennio, a seguito del suo passaggio a Bollinger nel 2005. Unico Champagne a non portare in etichetta un nome francese o tedesco ma spagnolo: il suo fondatore Edmond Ayala era, infatti, di origine basca, e riuscì ad imporlo fin da subito nel 1865. La Maison fu però distrutta dai vignaioli dell’Aube durante la rivolta del 1911, continuando comunque un importante cammino e diventando, nel 1920, uno dei più grandi produttori dell’areale. Poco dopo, invece, l’azienda intraprese un percorso involutivo che la portò quasi all’oblio (a causa soprattutto di vari passaggi di proprietà: venduta alla Guinness Bank nel 1929, acquistata da René Chayoux nell’ultimo dopoguerra, ceduta al gruppo finanziario Frey nel 2001) fino alla recente rinascita. Oggi, benché lavori solo uve acquistate, Ayala ha ripreso il suo percorso virtuoso e le bottiglie prodotte annualmente sono 750.000 all’anno. Il Blanc de Blancs 2013 ha un profilo olfattivo raffinato e fragrante, che parte da note di miele, cedro, susina e frutta secca. In bocca, il vino è pieno, ma dallo sviluppo slanciato da una bella freschezza agrumata, per poi farsi, sul finale, affusolato e dalla piacevole nota salina in chiusura.
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